lunedì 27 dicembre 2010

Il panda rosso a rischio per il commercio di pellicce e carne


Il panda rosso (Ailurus fulgens) è in pericolo, almeno a leggere due recenti studi ("Red Panda: Biology and conservation of the first panda", di Angela R. Glatston e "Sikkim - under the sign of the red panda" di diversi autori, fra i quali Samir Sinha, capo di Traffic India e Roland Melisch, senior programme director di Traffic e ricercatori del Sikkim) che richiamano l'attenzione sulle minaccia rappresentata dal commercio di pellicce per questi carnivori, gli ultimi rappresentanti della famiglia Ailuridae.

Il panda rosso vive nelle foreste di montagna dell'Himalaya e delle vicine catene montuose, che si estendono nel sud-ovest della Cina, un'areale frammentato che va dal Nepal centrale, al Bhutan e al nord-est dell'India, dove il Panda rosso è l'animale simbolo del piccolo Stato del Sikkim, dal Myanmar, alla Cina, nella regione autonoma del Tibet, nello Yunnan, Sichuan e fino alle montagne di Qingling nello Shanxi.

La maledizione del panda rosso è sempre stata la sua magnifica pelliccia che tradizionalmente viene utilizzata dalla minoranza etnica degli Yi, nella provincia cinese dello Yunnan, per fare cappelli, utilizzati ancora oggi, anche se non è chiaro se siano vecchi copricapo o se vengano prodotti con animali uccisi anche di recente, a questo sembrano però aggiungersi altri pericoli.

Il panda rosso è protetto in tutti i paesi nei quali si estende il suo areale e la Convention on international trade in endangered species of wild fauna and flora (Cites) vieta dal 1995 il commercio di Ailurus fulgens vivi o di loro parti e pellicce. Il panda rosso è classificato come vulnerabile nella Lista Rossa dell'Iucn ed ormai ne resterebbero in natura solo 10 mila individui in età riproduttiva.

I due studi tentano di valutare la minaccia per il panda rosso rappresentata dal commercio, ma hanno trovato poche prove di scambi in corso di pellicce e un solo sequestro, avvenuto nel 1995, per una spedizione di carcasse e di parti di panda rosso dal Giappone agli Stati Uniti, mentre uno studio sul commercio di specie selvatiche lungo il confine tra lo Yunnan e il Vietnam alla fine degli anni '90, ha scoperto un solo caso di pellicce di panda rosso in vendita.

Ma la realtà sembra essere molto peggiore. Roland Melisch, che ha scritto un capitolo sulla valutazione preliminare del commercio dal panda rosso nello studio della Glatston, spiega che «Anche se la caccia tradizionale di panda rossi per la loro pelliccia sembra essere per lo più sotto controllo, la pelliccia e le parti di pelliccia di panda rossi sono talvolta ancora segnalati come illegalmente offerti e negoziati in Nepal. Inoltre, una minaccia del tutto e nuova è stata rivelata nel 2009, quando ad un viaggiatore d'affari in visita al Guangdong, in Cina, è stata offerta carne fresca di un panda rosso in gabbia in un ristorante. Per una specie che si trova in natura a bassa densità demografica, anche bassi livelli di caccia potrebbe porre una seria minaccia per il panda rosso è una situazione che richiede uno stretto monitoraggio».

Quanto il consumo di carne di panda rosso minacci la sopravvivenza di questi animali è un dato attualmente sconosciuto, ma la vendita di selvaggina è sempre più diffusa nella Cina meridionale, nonostante gli sforzi per salvaguardare la fauna protetta ed impedirne la vendita.

Secondo Samir Sinha, «La cooperazione internazionale, attraverso il rafforzamento di network per la fauna selvatica, come Sawen nell'Asia meridionale ed Asean-Wen nel sud-est asiatico, può essere un meccanismo importante per i Pesi per lavorare insieme per individuare ed impedire il traffico illecito del patrimonio naturale dell'Asia».

da greenreport.it 27 dicembre 2010

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