lunedì 27 dicembre 2010

Il panda rosso a rischio per il commercio di pellicce e carne


Il panda rosso (Ailurus fulgens) è in pericolo, almeno a leggere due recenti studi ("Red Panda: Biology and conservation of the first panda", di Angela R. Glatston e "Sikkim - under the sign of the red panda" di diversi autori, fra i quali Samir Sinha, capo di Traffic India e Roland Melisch, senior programme director di Traffic e ricercatori del Sikkim) che richiamano l'attenzione sulle minaccia rappresentata dal commercio di pellicce per questi carnivori, gli ultimi rappresentanti della famiglia Ailuridae.

Il panda rosso vive nelle foreste di montagna dell'Himalaya e delle vicine catene montuose, che si estendono nel sud-ovest della Cina, un'areale frammentato che va dal Nepal centrale, al Bhutan e al nord-est dell'India, dove il Panda rosso è l'animale simbolo del piccolo Stato del Sikkim, dal Myanmar, alla Cina, nella regione autonoma del Tibet, nello Yunnan, Sichuan e fino alle montagne di Qingling nello Shanxi.

La maledizione del panda rosso è sempre stata la sua magnifica pelliccia che tradizionalmente viene utilizzata dalla minoranza etnica degli Yi, nella provincia cinese dello Yunnan, per fare cappelli, utilizzati ancora oggi, anche se non è chiaro se siano vecchi copricapo o se vengano prodotti con animali uccisi anche di recente, a questo sembrano però aggiungersi altri pericoli.

Il panda rosso è protetto in tutti i paesi nei quali si estende il suo areale e la Convention on international trade in endangered species of wild fauna and flora (Cites) vieta dal 1995 il commercio di Ailurus fulgens vivi o di loro parti e pellicce. Il panda rosso è classificato come vulnerabile nella Lista Rossa dell'Iucn ed ormai ne resterebbero in natura solo 10 mila individui in età riproduttiva.

I due studi tentano di valutare la minaccia per il panda rosso rappresentata dal commercio, ma hanno trovato poche prove di scambi in corso di pellicce e un solo sequestro, avvenuto nel 1995, per una spedizione di carcasse e di parti di panda rosso dal Giappone agli Stati Uniti, mentre uno studio sul commercio di specie selvatiche lungo il confine tra lo Yunnan e il Vietnam alla fine degli anni '90, ha scoperto un solo caso di pellicce di panda rosso in vendita.

Ma la realtà sembra essere molto peggiore. Roland Melisch, che ha scritto un capitolo sulla valutazione preliminare del commercio dal panda rosso nello studio della Glatston, spiega che «Anche se la caccia tradizionale di panda rossi per la loro pelliccia sembra essere per lo più sotto controllo, la pelliccia e le parti di pelliccia di panda rossi sono talvolta ancora segnalati come illegalmente offerti e negoziati in Nepal. Inoltre, una minaccia del tutto e nuova è stata rivelata nel 2009, quando ad un viaggiatore d'affari in visita al Guangdong, in Cina, è stata offerta carne fresca di un panda rosso in gabbia in un ristorante. Per una specie che si trova in natura a bassa densità demografica, anche bassi livelli di caccia potrebbe porre una seria minaccia per il panda rosso è una situazione che richiede uno stretto monitoraggio».

Quanto il consumo di carne di panda rosso minacci la sopravvivenza di questi animali è un dato attualmente sconosciuto, ma la vendita di selvaggina è sempre più diffusa nella Cina meridionale, nonostante gli sforzi per salvaguardare la fauna protetta ed impedirne la vendita.

Secondo Samir Sinha, «La cooperazione internazionale, attraverso il rafforzamento di network per la fauna selvatica, come Sawen nell'Asia meridionale ed Asean-Wen nel sud-est asiatico, può essere un meccanismo importante per i Pesi per lavorare insieme per individuare ed impedire il traffico illecito del patrimonio naturale dell'Asia».

da greenreport.it 27 dicembre 2010

mercoledì 22 dicembre 2010

I Diritti degli animali

...gli animali sono trattati, di routine e sistematicamente, come se il loro valore fosse riducibile alla loro utilità per gli altri, di routine e sistematicamente sono trattati con mancanza di rispetto, e anche i loro diritti vengono di routine e sistematicamente violati” (Tom Regan, "The Case for Animal Rights") *

Introduzione

Dagli animali nagual delle popolazioni indigene alle teorie filosofiche sul giusto atteggiamento da tenere nei confronti degli animali. I progressi fatti grazie al dibattito filosofico e all’impegno della società civile come la Dichiarazione Universale dei Diritti degli Animali, sono certamente dei grandi passi avanti, impensabili solo un secolo prima. Oltre alle violazioni dei loro diritti occorre riflettere sulla concezione che equipara gli animali a merci. La società dei consumi predilige nutrire gli animali invece che gli uomini, semplicemente perché redditizi.

I diritti degli animali nella storia e il dibattito filosofico

L'uomo/animale si è modificato nel tempo. In alcune culture indigene del centroamerica ogni essere umano, fin dalla nascita, stabilisce un vincolo inscindibile con un animale che diventa il suo nagual, un essere magico, che lo proteggerà e lo accompagnerà per tutta la vita, nella buona e nella cattiva sorte. La difesa dei diritti degli animali da un punto di vista legale invece è un fenomeno relativamente recente, frutto di una evoluzione di pensiero. Si inizia con le dichiarazioni contro la violenza nei confronti degli animali di tipo compassionevole, per arrivare a pensatori che li equiparano agli uomini da punto di vista egualitario. Fra i più antichi c'era Pitagora che considerava il rispetto per gli animali e l'adozione di una dieta vegetariana elementi fondamentali.

La prima testimonianza di diritto che riguarda specificatamente gli animali risale al 1641 nel Massachussettes. Nel testo di legge si afferma che “nessun uomo può esercitare alcuna tirannia o crudeltà verso gli animali tenuti dall'uomo per il proprio utilizzo”. L'idea più elaborata nella quale si arriva a parlare di veri e propri diritti degli animali iniziò svilupparsi a partire dal XVIII secolo, nel contesto della filosofia etica. Jean-Jacques Rousseau, nell'Emilio, consigliava un'alimentazione vegetariana come pratica di educazione alla vita pacifica e al rispetto per gli animali, e anche Voltaire nonostante le differenti posizioni su altre questioni, si dichiarò d'accordo sul valore etico del vegetarismo.

Uno dei primi filosofi a parlare esplicitamente di liberazione degli animali fu l'inglese Jeremy Bentham, che nel suo Introduction to the Principles of Morals and Legislation del 1789 scrisse: “Verrà il giorno in cui gli animali del creato acquisiranno quei diritti che non avrebbero potuto essere loro sottratti se non dalla mano della tirannia”. Secondo Bentham il problema non è se gli animali possono ragionare o possono parlare, ma se essi possono soffrire: “ perché dovrebbe la legge negare la sua protezione a un qualsiasi essere sensibile?” Anche Arthur Schopenhauer sostenne che gli animali hanno la stessa essenza degli esseri umani, nonostante manchino della facoltà della ragione. Diede una giustificazione utilitaristica per l'uso di animali come cibo, ma sostenne anche che la morale dovesse prendere in considerazione gli animali, e si oppose alla vivisezione.

Nel 1892, il riformatore sociale inglese Henry Salt pubblicò diritti animali considerati in relazione al progresso sociale. In quest'opera Salt sosteneva il vegetarismo, mostrando il proprio sconcerto per la crudele condizione patita dagli animali d'allevamento. Approccio completamente differente quello dei pensatori della scuola neokantiana, i quali sostengono che solo un essere morale possa avere diritti da un punto di vista morale. Altri pensatori che si rifanno alla tradizione filosofica di Thomas Hobbes e della teoria della giustizia di Rawls, considerano la moralità come un contratto fra esseri razionali e fondamentalmente egoisti. Ma dato che gli animali non sono in grado di partecipare a questo patto, i contrattori umani non hanno alcun obbligo di considerarli in modo paritetico.

Negli anni '60 dello scorso secolo, un gruppo di intellettuali inglesi conosciuti come il Gruppo di Oxford inizia a criticare lo sfruttamento degli animali da parte dell'uomo e nel 1965 il Sunday Times pubblica un articolo di Brigid Brophy, intitolato The Rights of Animals. Era la prima volta che un grande giornale dedicava tanto spazio all'argomento. Parallelamente al gruppo di Oxford iniziavano a prendere forma le iniziative di attivisti conosciuti come il Fronte per la Liberazione Animale e altri gruppi che si opponevano alla caccia anche compiendo azioni contro i veicoli dei cacciatori o contro i laboratori farmaceutici. Più di recente il tema dei diritti animali fu poi trattato nel 1971 da Stanley e Roslind Godlovitch e John Harris, con il libro Animali, uomini e morale. Il libro era una raccolta di articoli che affrontavano il tema dei diritti animali con argomenti filosofici. ..... (continua)

continua su: www.gruppocinqueterre.it/node/71

* (Scheda realizzata con il contributo di Elvira Corona)

Scheda "Diritti degli animali" di Unimondo:

www.unimondo.org/Guide/Ambiente/Diritti degli animali




lunedì 20 dicembre 2010

Telethon difende la sperimentazione animale


Comunicato stampa LAV


LAV: messaggio fuorviante, la vivisezione ha comportato errori e ritardi. Telethon s’impegni a usare metodi sostitutivi

La LAV contesta il messaggio della necessità della vivisezione diffuso oggi da Telethon, vista come unico passaggio fondamentale e obbligatorio per il progredire della scienza: “è un messaggio profondamente sbagliato e fuorviante - afferma Michela Kuan, biologa, responsabile LAV settore vivisezione - infatti la sperimentazione animale ha comportato, e continua a farlo, grandi errori e ritardi nella scienza: ne sono una testimonianza le 225.000 morti all’anno negli Stati Uniti per cause avverse ai farmaci, morti silenziose di cui nessuno parla, o il dato allarmante del 90% dei farmaci che non supera le prove cliniche. Tutto questo comporta peraltro un ingente spreco di fondi e menti che lavorano per produrre dati inutilizzabili.”

Numerosissimi sono gli esempi che dimostrano come la sperimentazione animale sia una pratica obsoleta e fuorviante, ma il dato che maggiormente preoccupa è che questa grande raccolta fondi non chiarisce quanta parte del denaro andrà a finanziare la sperimentazione animale: questo aspetto dovrebbe essere comunicato in modo esplicito e trasparente ai donatori, che non sempre sono consapevoli del tipo di ricerca a cui offrono sostegno economico e spesso il finanziamento di test su animali è un dato del tutto sconosciuto ai donatori.

Purtroppo larga parte dei progetti finanziati ha coinvolto, e continua a farlo, animali e non c’è una chiara volontà di fare una ricerca sostitutiva.
Come ci si può fidare, solo per fare un esempio, del modello del roditore per valutare il potere cancerogeno di un prodotto sapendo che il roditore in laboratorio vive dai 20 ai 30 mesi, mentre passano dai 5 ai 10 anni tra la displasia di una delle nostre cellule umane e la diagnosi del tumore che ne potrebbe derivare? Nessun animale può essere modello sperimentale per l’uomo a causa delle complesse differenze genetiche, anatomiche, della struttura e della funzione degli organi, del metabolismo e vie di assorbimento, del meccanismo di riparazione del DNA, del comportamento, ecc. Eppure 12 milioni di animali (dati riferiti al 2008), solo nell’Unione Europea, sono purtroppo ancora utilizzati nei laboratori.

“Il fatto che le procedure vengano svolte nei termini di legge, come affermato da Telethon, non è nulla di lodevole o innovativo, ma il minimo richiesto dalle norme in vigore - conclude Michela Kuan – la sperimentazione animale è un errore metodologico e proprio Telethon che ha alle spalle anni e anni di raccolte fondi per la ricerca, dovrebbe impegnarsi a impiegare questi fondi esclusivamente in favore di metodi sostitutivi”.
ufficiostampa@lav.it www.lav.it tel. 06 4461325 17.12.2010

ComunicatoTELETHON: CONTRARI AD OGNI MALTRATTAMENTO ANIMALI MA SPESSO SPERIMENTAZIONE ACCURATA E' NECESSARIA
(ANSA) 17 DIC - Telethon ha come "missione il finanziamento della ricerca scientifica che possa portare alla cura delle malattie genetiche" e "contemporaneamente Telethon é contro ogni maltrattamento degli animali". Lo precisa l'organizzazione, sottolineando però come in vari casi una "attenta e accurata" sperimentazione su animali sia necessaria, dopo che ieri alcune associazioni animaliste hanno protestato in diverse città italiane contro la possibilità che la ricerca finanziata da Telethon includa appunto sperimentazioni sugli animali.
Grazie ai progressi della ricerca scientifica che "mettono a disposizione dei ricercatori molteplici sistemi su cui testare l'efficacia delle terapie sperimentali (ad esempio cellule, tessuti) - afferma Telethon - oggi solo una piccola percentuale di progetti finanziati richiede la sperimentazione su modelli animali". In questi casi, Telethon richiede ai ricercatori di utilizzare "il minor numero possibile di animali e di applicare un rigido codice di comportamento che minimizzi la loro sofferenza". Inoltre, Telethon vigila affinché si applichi la legislazione vigente in materia e affinché i ricercatori abbiano ottenuto l'autorizzazione dei Comitati Etici dei loro Istituti. La sperimentazione sugli animali fatta secondo le leggi e le normative in vigore, afferma ancora Telethon, "é tutt'altra cosa rispetto alla vivisezione, contro la quale anche Telethon si pronuncia in maniera forte". D'altro canto, rileva Telethon, è necessario sperimentare sugli animali poiché "una volta che si sono isolati dei sistemi (farmaci, geni, cellule) che bloccano il percorso della malattia nei sistemi di base, è spesso necessario, prima di somministrarli ai malati, controllarne l'efficacia e l'assenza di tossicità in un organismo complesso il più possibile simile all'uomo: Questo diminuisce considerevolmente il rischio di commettere errori di formulazione e di somministrazione". "Moltissimi passi avanti compiuti dalla medicina negli ultimi decenni - conclude Telethon - non sarebbero stati possibili senza una motivata, attenta e accurata sperimentazione sugli animali".

domenica 19 dicembre 2010

Ricetta seitan impanato ..... veloce ma appetitosa !!!



Sicuramente il seitan non è più un perfetto sconosciuto come poteva esserlo quindici o vent'anni fa (ma in casa mia già si mangiava, dati i trascorsi macrobiotici di mia madre!). In ogni caso, per chi non lo sapesse ancora, si tratta di un alimento altamente proteico ottenuto dal glutine di frumento (o di farro). Ribattezzato in questo modo da Georges Ohsawa, il padre della macrobiotica, è l'equivalente del mian jin cinese o del fu giapponese, alimenti adottati dai monaci buddisti e diffusi da loro in buona parte dell'Asia. Il suo successo nella cucina vegetariana e macrobiotica è dovuto anche al fatto di poter essere utilizzato in tutte le preparazioni tradizionali a base di carne, ma con tempi di cottura decisamente più contenuti.
Su come ottenerlo, date un'occhiata qui. Per i più pigri, come me, lo si trova già bell'e pronto nei negozi di alimentazione naturale e nei supermercati più forniti (Ipercoop, Esselunga, ecc.).
Ed ecco una ricetta veloce ma appetitosa, adatta soprattutto ai neofiti ;-)



Seitan impanato


Ingredienti per 4

seitan 500 g
farina integrale 8 cucchiai
acqua 1 bicchiere
shoyu 1 cucchiaio
sale marino integrale 1 pizzico
olio extravergine d'oliva 1 bicchiere

Tempo di preparazione: 20'

Tagliate il seitan in modo da ottenere delle bistecche.
Preparate una pastella con farina, acqua, shoyu e sale, che dovrà risultare piuttosto densa. Immergeteci le fette di seitan, facendola ben aderire.
Scaldate l'olio in una padella a fuoco vivace. Quando l'olio è pronto (consiglio: mettete uno stuzzicadenti di legno nella padella, quando si formano delle bollicine intorno la temperatura è quella corretta), versate le fette di seitan e friggete sempre a fuoco vivace prima da un lato e poi dall'altro finché non sono dorate.
Scolate su carta assorbente, in modo da rimuovere l'olio in eccesso. Servite calde, con verdure crude.

E non provate a riutilizzare l'olio...

Ricetta tratta dal sito il cucchiaiodilegno
ilcucchiaiodilegno@gmail.com
 

sabato 18 dicembre 2010

Corso a Torino di Nutrizione Vegetariana, 15 gennaio 2011

Seminario di una giornata "full immersion" per medici di base, pediatri, dietisti, biologi e tutti i professionisti della nutrizione, aperto anche al pubblico generale (seconda edizione).

Dato il numero sempre crescente di vegetariani e vegan in Italia e nel mondo, e date le tante evidenze scientifiche che mostrano come questa scelta possa essere molto vantaggiosa per la prevenzione e la cura delle "malattie del benessere", Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana (SSNV) in collaborazione con Società Italiana di Nutrizione Vegetariana (SINVE) organizza un corso di aggiornamento in nutrizione umana, di sicuro interesse per i professionisti della nutrizione che desiderino aumentare le proprie conoscenze in questo campo, ma anche per il pubblico generale.

http://www.scienzavegetariana.it/news_dett.php?id=1061
Dopo il grande successo della prima edizione di novembre 2010, e' gia' pianificata la seconda edizione del corso, visto che molti aspiranti partecipanti non si sono potuti iscrivere per mancanza di posti.

Il programma scientifico comprende sessioni dedicate ai differenti aspetti generali dell'alimentazione vegetariana, e si prefigge di fornire al professionista informazioni teoriche e pratiche da utilizzare nell'attività quotidiana.

SSNV e SINVE sono entrambe associazioni di Promozione Sociale non-profit costituite da professionisti, studiosi e ricercatori in svariati settori (nutrizione, medicina e ambiti connessi, quali ecologia della nutrizione e impatto ambientale, giurisprudenza) favorevoli alla nutrizione vegetariana. L'iniziativa costituisce un'occasione di confronto tra i maggiori esperti nazionali in questo ambito emergente della nutrizione, nonché di aggiornamento approfondito su questo tipo di alimentazione.

L'evento e' organizzato per diffondere la conoscenza in questo campo ed e' pertanto a costo molto basso: 25 euro per gli iscritti a Societa' Scientifica di Nutrizione Vegetariana SSNV in regola con il rinnovo del 2011, 40 euro per i non iscritti (o per i soci che non hanno ancora rinnovato l'iscrizione), se l'iscrizione e il pagamento vengono fatti entro il 23 dicembre. L'iscrizione al corso comprende, per i non soci, anche l'iscrizione a SSNV. Per coloro che si iscrivono dopo il 23 dicembre, il costo aumenta di 10 euro.

La partecipazione al corso da' diritto a:
- ricevere il kit congressuale (opuscoli di approfondimento, block notes, penna, borsa in stoffa di SSNV);
- partecipare al pranzo a buffet a meta' giornata;
- ricevere un attestato di partecipazione

Torino, 15 gennaio 2011, c/o la Sala Giolitti del centro congressi Torino Incontra, via Nino Costa 8 

 info@scienzavegetariana.it
tel. 333.67.05.842

lunedì 13 dicembre 2010

In migliaia da tutta Italia contro le pellicce


Firenze: Manifestazione animalista in piazza della Repubblica. Video choc

Firenze, 12 dicembre 2010 - In tanti, tantissimi, oggi in piazza della Repubblica a manifestare contro l'industria della pelliccia.

In tantissimi (gli organizzatori parlano di oltre 2.500 persone) aderenti a 24 associazioni e provenienti da tutta Italia, hanno partecipato infatti nel pomeriggio ad un raduno nazionale.

Un corteo si e' svolto nelle vie del centro, poi c'e' stata una proiezione di immagini choc di allevamenti di animali da pelliccia da un maxischermo in piazza della Repubblica.

Il corteo ha sfilato nelle vie e sui lungarni dove si affacciano i maggiori negozi di case di moda. I manifestanti hanno urlato vari slogan, anche 'Assassini!', in direzione delle vetrine dei negozi. Esibito anche un finto orso
insanguinato (di peluche), oltre a cartelli e volantini di denuncia delle crudeli tecniche di uccisione degli animali.

''Ogni anno, nel mondo, vengono massacrati almeno 200 milioni di animali di varie specie per ottenere le pellicce - hanno affermato i promotori all'inizio della manifestazione - Il consumismo chiede il suo tributo di corpi sotto la guida del mercato e del mito dell'apparenza e a pagarne le conseguenze sono i piu' indifesi, gli animali, spesso scuoiati vivi e reclusi in veri lager. Facciamo questa iniziativa per sensibilizzare l'opinione pubblica''.

Quando il corteo è arrivato davanti al negozio di Fendi, i manifestanti si sono fermati, urlando slogan. I commessi si sono chiusi all'interno, insieme alla clientela. Il negozio è stato riaperto solo dopo quando il corteo ha ripreso a sfilare e ha continuato il suo itinerario.

Un fumogeno 'rosso sangue' e' stato invece acceso davanti al negozio WpStore. Vicino a molti negozi di moda, i manifestanti hanno spiegato al personale e ai passanti come il sacrificio degli animali da pelliccia contribuisca al reddito delle societa' commerciali.

Ai passanti sono stati distribuiti numerosi volantini. Gli organizzatori hanno detto che verso la fine della manifestazione , alcune signore che passavano casualmente e che indossavano cappelli con inserti di pelliccia, se li sono tolti e li hanno bruciati in piazza della Repubblica dopo aver appreso dai video-documentari proiettati su un maxischermo come venivano ottenute le pellicce. Secondo i promotori, inoltre, hanno partecipato alla manifestazione oltre 2.500 persone.

Alla manifestazione hanno aderito le seguenti associazioni animaliste:

ANIMALISTI ITALIANI Onlus - ANIMALS ASIA FOUNDATION - A.P.A.S. - Associazione Protezione Animali Sanmarinese - A.P.D.A. Torino - Associazione per i Diritti degli Animali - A.S.A.V. Associazione Salvezza Animali Versilia Onlus - A.V.A. - Associazione Vegetariani Animalisti Onlus - A.VA.P.A. - Associazione Protezione Animali della Valle d'Aosta Onlus - CAMPAGNE PER GLI ANIMALI - CEDA - Comitato Europeo Difesa Animali Onlus - GUIDA VERDE S.O.S. ANIMALI - LAMENTO RUMENO - LAVERABESTIA.ORG - L.I.D.A. - Lega Italia dei Diritti dell'Animale Onlus - LO SCUDO DI PAN Onlus - MOVIMENTO ANTISPECISTA- MOVIMENTO NAZIONALE UNA - NO ALLA CACCIA APS - O.I.P.A. - Organizzazione Internazionale Protezione Animali Onlus - PRO ANIMALS Onlus - PROGETTO VIVERE VEGAN Onlus - VALLEVEGAN - VEGETALIANA - WWF Firenze. Aderiscono anche i Verdi della Toscana e Sinistra Ecologia e Libertà.

da la Nazione

domenica 12 dicembre 2010

Piemonte : prima regione d’Italia a introdurre un ticket che darà il diritto di sparare all’interno dei parchi regionali


La Regione lancia il ticket: “E’ una risorsa turistica”
Meno vincoli per attirare i cacciatori da fuori !!!

La filosofia che ispira la riforma della legge regionale sulla caccia è semplice: il patrimonio faunistico viene considerato come una risorsa economica e l’attività venatoria diventa uno strumento per promuovere i territori ma anche per fare cassa. E così il Piemonte sarà la prima regione d’Italia a introdurre un ticket che darà il diritto di sparare all’interno dei parchi regionali e nelle altre aree protette a cervi, cinghiali e altri ungulati. E potranno farlo pure i cacciatori che arrivano da fuori Piemonte, anche se il diritto di caccia è limitato alle specie in sovrannumero.

È questa una delle principali novità della proposta di legge illustrata ieri dall’assessore all’Agricoltura e alla Caccia, Claudio Sacchetto (Lega Nord), e dal presidente della terza commissione del Consiglio regionale, Gianluca Vignale (Pdl). «Si tratta - spiegano - di un testo innovativo in grado di soddisfare da una parte le richieste dei cacciatori e dall’altra di promuovere e valorizzare l’attività venatoria come risorsa per il territorio».

Le aree protette : La proposta di legge ammette l’intervento dei cacciatori nei piani di contenimento all’interno dei parchi attraverso il pagamento di un ticket. Saranno i singoli enti gestori dei parchi regionali a decidere l’ammontare dell’onere richiesto ai cacciatori in base anche alla storia (La Mandria a esempio era la riserva di caccia dei Savoia) e al capo abbattuto. Il provvedimento non interessa il Gran Paradiso e l’area protetta della Val Grande, oasi tutelata a livello nazionale.

Via libera alla radio : La proposta di legge - il centrodestra chiederà alla conferenza dei capigruppo di indicarla tra le priorità da approvare in Consiglio regionale - cancella alcuni vincoli logistici ed operativi e «semplifica l’esercizio della caccia in conformità con la normativa nazionale». Si va dall’abolizione del divieto di utilizzo della radio all’ampliamento dei periodi previsti per l’immissione di esemplari di fauna selvatica, dall’inserimento di nuove specie tra quelle cacciabili (come la gallinella d’acqua e l’allodola) all’aumento delle specie cacciabili e dei carnieri giornalieri e stagionali.

I recinti di sparo : Si tratta dell’allestimento di aree riservate che oltre a rispondere ad un’esigenza particolarmente sentita dal mondo venatorio e della cinofilia garantirà ricadute economiche non solo alle aziende agricole che le gestiranno, ma anche all’intero settore turistico-ricettivo.

Più giorni per cacciare : Le giornate di caccia per il prelievo selettivo degli ungulati passano da due a tre e saranno distribuite durante l’arco della settimana per incentivare il cacciatore alla consegna dei capi abbattuti e favorire il completamento dei piani di abbattimento selettivi e numerici allo stato attuale difficilmente raggiungibili.

Il turismo venatorio: La proposta di legge assegna alla giunta regionale il compito di disciplinare l’ammissione di cacciatori residenti in altre regioni per coprire i numerosi posti ancora disponibili e incrementare le entrate degli ambienti territoriali di caccia e dei comprensori alpini, «favorendo così il risarcimento dei danni causati dalla fauna selvatica alle produzioni agricole».

Fonte: "lastampa.it" 11/12/2010 - Maurizio Tropeano

ecologisti carmagnola

sabato 11 dicembre 2010

"Animali maltrattati al Grande Fratello, sospendete il programma"



Walter Caporale, presidente dell'associazione "Animalisti Italiani Onlus" denuncia quanto accade all'interno del programma, a seguito di casi concreti segnalati all'associazione e riportati da centinaia di email .....

Fonte : "lastampa.it" 09/12/2010 - Fulvio Cerutti (AGB)


Leggi l'articolo completo ... http://www3.lastampa.it/spettacoli/sezioni/articolo/lstp/379226/

venerdì 10 dicembre 2010

Torino: DIAMO VOCE AGLI ANIMALI - Fiaccolata


sabato 11 Dicembre ritrovo ore 16 in piazza Castello ang.via Garibaldi


Natale: per gli animali è la festa del massacro

Possiamo assistere in silenzio al ripetersi della strage di animali?
Stragi che avvengono quasi sempre in occasione di feste religiose, che
dovrebbero essere feste di amore di luce e di speranza e che invece sono
diventate motivo di infinita sofferenza per milioni di animali e servono
solo a soddisfare il palato e l’ingordigia degli uomini!
Possiamo fare poco per impedire queste stragi, però fare qualcosa è sempre
meglio che stare muti e passivi a guardare. Singolarmente, abbiamo scelto da
tempo di non nutrirci dei nostri “fratelli animali”. Vogliamo, insieme,
accendere per loro una luce di speranza, affinché sempre più persone possano
percepire, che anche gli animali hanno il diritto alla vita, alla non
violenza e alla libertà come noi, esseri umani.

il MOVIMENTO VEGETARIANO “NO ALLA CACCIA organizza una FIACCOLATA PER GLI ANIMALI
PORTEREMO UNA FIACCOLA LUNGO LE VIE DEL CENTRO
Le fiaccole saranno fornite dagli organizzato

Nessun animale è nato "per essere mangiato"

Aderiscono: LAV, OIPA, OLTRE LA SPECIE, VEG FESTIVAL E VITA UNIVERSALE
info@no-alla-caccia.org 347 55 94 571 www.no-alla-caccia.org

Ricetta del Panettone vegan: senza uova, burro e latte


da Marina

( pubblicato: venerdì 10 dicembre 2010 su www.ecoblog.it )

Molto spesso ho qui riportato le squisite ricette vegan di VeganBlog. Oltre che per il loro valore etico, essendo cruelty free, le apprezzo perché fanno a meno di molti ingredienti che per gli allergici sono davvero dannosi. Mi riferisco alle uova, al latte e a i suoi derivati.

Ebbene questa volta tocca al panettone, il più classico dei dolci natalizi. E’ possibile prepararne uno che non includa, uova, latte e burro. Fantastico, no? La ricetta è della chef Anto, che a conclusione del suo post corredato dalle foto della pregevole creazione, lascia anche un piccolo reportage tutto da gustare.

Insomma, per la preparazione di questa squisitezza servono, come riporta VeganBlog:

200 g farina manitoba, 250 g farina zero, 25 g lievito di birra, 100 g margarina, 200 g zucchero di canna (io ho usato 100 g di Dulcita e 100 g di Mascobado), 3 cucchiai di fecola di patate + acqua molto calda q.b., qualche goccia di limoncello (io ne ho usato uno fatto in casa da me), 1 pizzico di curcuma, 50 g di uvetta + acqua q.b. + 5 ml di rum, scorza di limone a listarelle sottilissime, 4 cucchiai di latte di riso (o altro latte vegetale), 120 ml di acqua, 100 g cioccolato fondente (facoltativo), una manciata di mandorle (facoltative), una manciata di cocco grattugiato (facoltativo).

lunedì 6 dicembre 2010

Uomini e orsi una breve storia


Un libro di Bernd Brunner

Simbolo di spazi selvaggi e inviolati, ma anche dei più teneri giochi infantili, l’orso ha stregato l’uomo sin dalla preistoria. Bernd Brunner ci porta attraverso il tempo e lo spazio per farci scoprire i risvolti inattesi di un rapporto burrascoso, fatto di cacce, inseguimenti, fughe, ma anche di rarissimi e preziosi momenti di condivisione. Uomini e orsi, con le sue ricche illustrazioni, introduce il lettore alla nostalgia per una vita libera e brada, che proprio come gli orsi non si lascia addomesticare o costringere nei limiti angusti della cosiddetta civiltà. Molti sono stati gli uomini preda di una vera e propria «orsessione», come recita uno dei capitoli del libro, di un’attrazione, talvolta fatale, che li ha spinti a sfidare i propri limiti. Brunner ci racconta le loro e altre storie, in un caleidoscopio di fiabe, miti e credenze che cattura dalla prima all’ultima pagina.

Bollati Boringhieri pag. 232 €. 18.00

· Altri libri di Etologia e Animali

· Altri libri dell'autore: Bernd Brunner

· Altri libri dell'editore: Bollati Boringhieri

· Scheda dell'autore: Bernd Brunner

informazioni sull'Autore: Bernd Brunner
Bernd Brunner
, studioso e scrittore eclettico, si è occupato soprattutto di storia delle idee e della cultura in rapporto al sapere scientifico. Ha studiato a Berlino e Seattle e ha collaborato con il Bard Graduate Center for Studies in Decorative Arts and Culture di New York, con la Bancroft Library della University of California a Berkeley e con il Goethe Institut di San Francisco. I suoi libri sono stati tradotti in numerose lingue.

(da www.illibraiodellestelle.it )

sabato 4 dicembre 2010

LAV di Torino: "Vogliamo un circo umano"


Domenical 5 dicembre saremo a presidiare l'ingresso del circo attendato a Torino presso il Parco della Pellerina.


Nel pomeriggio di domenica ci saranno due spettacoli (alle 15,30 e alle 18,00), saremo lì a distribuire materiale informativo davanti all'ingresso un'ora prima l'inizio dei due spettacoli.


E' importante essere numerosi... più siamo, più persone riusciamo ad informare.

giovedì 2 dicembre 2010

Roma: presidio al Circo Mosca


Domenica 5 dicembre dalle ore 14,30 alle ore 18 a Roma si terrà un presidio nei pressi del "Circo Mosca" (viale Tor di Quinto) con l’intento di distribuire materiale informativo e far capire alle persone che il circo rappresenta una realtà assolutamente incompatibile con le esigenze etologiche degli animali.

Sono sempre più numerosi gli italiani che disapprovano l’uso degli animali nei circhi. Mentre 16 Paesi stanno vietando – del tutto o parzialmente – l’esibizione di circhi con animali, lo Stato italiano li finanzia con una Legge che risale al 1968.


La LAV avvierà la raccolta firme a sostegno delle due petizioni tese a favorire la riconversione dei circhi in spettacoli senza animali. La manifestazione è aperta a tutti coloro che vorranno partecipare in modo pacifico e civile. Ai bambini verranno donati peluche con l’invito a non entrare nel circo.


Per aderire è possibile contattare Claudia e Anna rispettivamente ai cellulari: 329 667 7102 e 320 479 5552

mercoledì 1 dicembre 2010

Uomini che sgozzano i cavalli


dal blog di Antonio Cianciullo

Sette cavalli sgozzati in un ippodromo, a Sassari. La denuncia viene dalla Lav (Lega anti vivisezione) che collega l’episodio alle attività di quel settore della criminalità organizzata che va sotto il nome di zoomafia. Nel 2009, solo per quanto riguarda la criminalità negli ippodromi e nelle corse di cavalli, sono state denunciate 88 persone, 10 sono state arrestate, 56 cavalli sequestrati, 5 corse interrotte. La zoomafia è un settore ricco, con un fatturato stimato in 3 miliardi di euro l’anno: vendono leoni e pantere, fanno combattere i cani, commerciano zanne di elefante, macellano bestie malate. E rubano cavalli, per le corse clandestine. Qualche volta li uccidono, per ricattare.

E’ vero che ogni giorno migliaia di animali vengono uccisi per trasformarsi in bistecche e spezzatino. Ma quell’atto di macellazione legale – che certo fa orrore ai vegetariani e che potrebbe essere significativamente ridotto con vantaggi per l’ambiente e per la salute dei singoli – ci riporta a una finalità, a uno scopo che ha a che fare con la sopravvivenza della specie. Tagliare la gola a un cavallo per lanciare un avvertimento è invece un gesto che ci immerge in una dimensione impropriamente chiamata barbarica perché i cosiddetti barbari avevano un codice di comportamento legato al contesto in cui vivevano. Applicare picchi di violenza antica in una società che ha bisogno di migliorare la capacità di convivenza è un atto più difficile da definire. Ha a che fare con uno squilibrio profondo e rivela una malattia insidiosa, in una certa misura una malattia collettiva.

novembre 2010