mercoledì 25 gennaio 2012

Elefante a Messina, incredibile...


Il Comune di Messina, non contento di ospitare un circo di animali, ha anche pensato bene di far fare propaganda allo stesso scortando la passeggiata di un elefante in giro per la città!








A Honolulu(Hawai) un elefante in cattività in un circo si ribella e attacca alcuni lavoratori del circo prima che la polizia di Honolulu lo abbatta a colpi di fucile per la strada.



Ecco le mail alle quali inviare la protesta.

Con ";" come separatore:
giuseppe.buzzanca@comune.messina.it; francesco.mondello@comune.messina.it; elvira.amata@comune.messina.it; direttore.sanitario@asp.messina.it; veterinario.dipartimento@asp.messina.it

Con "," come separatore:

giuseppe.buzzanca@comune.messina.it, francesco.mondello@comune.messina.it, elvira.amata@comune.messina.it, direttore.sanitario@asp.messina.it, veterinario.dipartimento@asp.messina.it

Ecco il testo da copiare e incollare:

Oggetto: Circo a Messina
Al sindaco di Messina e alle autorità competenti

Buongiorno,
scrivo per unirmi alla protesta di tante persone riguardo l'attendamento del circo Moira Orfei a Messina dal 13 al 29 Gennaio. Questi tristi spettacoli si basano sulla violenza nei confronti degli animali, che vengono costretti a eseguire esercizi innaturali e ridicoli e vengono costretti a passare le loro vite in gabbie anguste e del tutto irrispettose delle loro esigenze.
Se volete saperne di più sui metodi di addestramento degli animali potete visionare il video a questa pagina:

http://www.tvanimalista.info/video/animali/circo-animali-stop-sofferenza/

Chiedo pertanto di promuovere un'ordinanza comunale, già in vigore in altre città italiane che faccia rispettare ai circhi norme inoppugnabili circa la detenzione degli animali e se non sono in grado di rispettarle, come spesso accade, vieti l'attendamento.

Per il circo attualmente in città chiedo che vengano svolti dovuti controlli da parte delle autorità competenti, sia sulle condizioni degli animali (spazio, scarico degli escrementi, documenti Cites), sia sui manifesti affissi in tutta la città . In questo modo faremo rispettare la legge, com'è doveroso, e ostacoleremo l'attività di chi sfrutta e maltratta gli animali per "divertire" un pubblico sempre meno interessato.

Mi associo inoltre alla protesta per l'indegno e probabilmente fuori legge gesto del Comune di Messina che, non contento di ospitare un circo di animali, ha anche pensato bene di far fare propaganda allo stesso scortando la passeggiata di un elefante in giro per la città !!!
La leggerezza dimostrata dalle autorità competenti in materia è scandalosa!
Grazie per l'attenzione.

Cordiali saluti, (nome e cognome)


(da www.geapress.org - http://www.geapress.org/animali-in-cattivita-2/messina-polizia-municipale-fa-da-badante-allelefante-video-%E2%80%93-attenzione-immagini-forti/23185 )


martedì 24 gennaio 2012

Zoo di Napoli, lettera al sindaco: chiudetelo!


Appello delle associazioni animaliste a De Magistris: «Non è riuscito ad avere la licenza del ministero»

Lo zoo di Napoli è in uno stato di degrado e di tristezza tali che richiede dalla nuova amministrazione comunale che si rompa con il passato e si chiuda la struttura. Una lettera al sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, è partita già da novembre chiedendo che venga chiuso lo zoo del capoluogo; l’hanno scritta le principali associazioni ambientaliste e animaliste italiane - Lav, Enpa, Oipa, Lega nazionale per la difesa del cane, Lega italiana difesa animali - chiedendo che non vengano più investite risorse in una struttura che si è rivelata «un fallimento economico, morale e scientifico».

Le associazioni evidenziano che non esiste in realtà il problema della ricollocazione degli animali attualmente custoditi nelle gabbie, che potrebbero essere trasferiti in altri parchi o centri di recupero. Si aggiunge che Milano ea Torino hanno chiuso già da anni i loro giardini zoologici e «nessuno ne sente la mancanza, anche Napoli può e deve farlo».
Lo zoo, fanno notare gli autori dell'appello, è costato tanto ma dopo sette anni dall'entrata in vigore dalla legge italiana sugli zoo, quello di Napoli non è riuscito ancora ad avere la licenza del Ministero dell'Ambiente in ossequio ad una direttiva europea».

All'appello a De Magistris hanno aderito numerose personalità del mondo politico, dei media, dello spettacolo, oltre a tutte le associazioni ambientaliste, tra cui, Licia Colò, Rita Dalla Chiesa, Niccolò Ammaniti, Giorgio Panariello, Fulco Pratesi, Mario Tozzi, i 99 Posse, Maurizio Costanzo, Vittorio Feltri, Margherita Hack, Dacia Maraini, Susanna Tamaro, Franco Zeffirelli e Renato Zero.

Nella zona chiusa dello Zoo che si trova a ridosso di via Terracina si è appurata fra l’altro la presenza di tegole d’amianto non rimosse ed un ampia discarica di materiali di risulta e di tronchi di palme infette che richiedono comunque da tempo interventi di bonifica.

Sono in tutto 208 e sono già a rischio estinzione



Geco psichedelico e piante carnivore: le nuove specie del Mekong

C'è la lucertola che per riprodursi si clona, senza bisogno del maschio. C'è una simpatica scimmietta, soprannominata «snubby», che ha il naso all'insù e quindi quando piove nasconde la testa tra le ginocchia per evitare il fastidio dell'acqua nelle narici. Poi ci sono un geco dai colori psichedelici e almeno cinque piante carnivore, che si nutrono anche di topi e uccelli. In tutto 208 nuove specie: 145 piante, 28 rettili, 25 pesci, 7 anfibi, due mammiferi e un uccello scoperti tutti nel 2010 nella regione del Greater Mekong, nel Sud-est asiatico, e presentate nel nuovo rapporto del WWF «Wild Mekong» («Mekong selvaggio»).

DEFORESTAZIONE E CAMBIAMENTI CLIMATICI
La lussureggiane regione nel bacino del Mekong, compresa tra Vietnam, Cambogia, Laos, Tailandia, Birmania e la provincia cinese di Yunnan, fa da culla dunque a specie finora quasi sconosciute alla scienza ma già da tempo note alla popolazioni locali e purtroppo, è l'allarme del WWF, già a rischio estinzione. La colpa? Deforestazione e cambiamenti climatici, un mix letale per la sopravvivenza della incredibile biodiversità dell’area. Per questo gli ambientalisti si rivolgono direttamente ai sei leader della sub-regione del Greater Mekong che la prossima settimana si incontreranno in Birmania: serve subito, è l'appello del WWF, un piano di cooperazione economica regionale per salvare i preziosi ambienti naturali nel bacino del Mekong. Perché la «tutela della biodiversità non è un costo ma una risorsa».

da Corriere.it/animali 13 dicembre 2011

martedì 10 gennaio 2012

Contro Green Hill


Per il 2012 il Comitato Montichiari contro Green Hill ha già in cantiere alcuni progetti interessanti.

Il prossimo impegno sarà una conferenza scientifica che si terrà

venerdì 3 febbraio a Montichiari (BS), ore 20.30

presso l’Hotel Green Park Boschetti, via Mantova 190

Si tratta di una conferenza sui metodi di ricerca alternativi alla vivisezione dal titolo: “Green Hill: l’inutilità della vivisezione, i metodi di ricerca senza animali e il recupero degli animali salvati dalla morte in laboratorio.”

Il relatore, Dott. Massimo Tettamanti, illustrerà la validità scientifica dei metodi alternativi alla vivisezione e la necessità di incentivarne lo sviluppo e l’utilizzo nella ricerca.

Massimo Tettamanti, laureato in Chimica con indirizzo chimicofisicoorganico, presso l'Università degli Studi di Milano, Dottorato di Ricerca in Scienze Chimiche presso l'Università degli Studi di Milano e Siena è attualmente Consigliere scientifico dell'associazione Atra, Advisor del Mahatma Gandhi Center del Governo Indiano, Direttore del Nutrition Ecology International Center, NEIC, Consigliere Scientifico e Consulente onorario del Commitee for the Purpose of Control and Supervision of Experiments on Animals del Governo Indiano è inoltre autore di varie pubblicazioni su riviste scientifiche nazionali e internazionali.

Altro che Natale! Le renne sono agli sgoccioli


La più grande popolazione di caribou si sta riducendo a vista d'occhio. Secondo gli indigeni del Canada, la colpa è da imputare all’aumento, nel territorio, dei progetti industriali su larga scala. Il branco del fiume George contava su 800.000/900.000 esemplari, è composto oggi a malapena di 74.000 renne – un crollo del 92%. Il branco si muove nella vasta tundra del Quebec e del Labrador, nel Canada orientale.

Conosciuti nell’America Settentrionale come caribù, questi animali sono fondamentali per la cultura dei popoli Innu e Cree.

Ma negli ultimi decenni, una vasta porzione degli ecosistemi è stata devastata da megalitici progetti industriali. Secondo gli Innu, le miniere di ferro, gli allagamenti provocati dai complessi idroelettrici e la costruzione delle strade hanno causato la scomparsa di molti esemplari.

“Viviamo e cacciamo da millenni nella nostra terra natale, la Nitassinan - [la penisola del Labrador-Quebec] ha riferito a Survival Georges-Ernest Gregoire, capo anziano degli Innu - Pertanto i caribù occupano un ruolo centrale nella nostra cultura, nella nostra vita spirituale e nella nostra società. Ma gli enormi progetti di ‘sviluppo’ che sono stati avviati nella nostra terra negli ultimi quarant’anni hanno avuto un impatto crescente sul numero dei caribù. È per questo è necessario per noi controllare direttamente i nostri territori e le nostre risorse, e dobbiamo essere coinvolti con pari diritti nelle decisioni che riguardano le nostre terre e gli animali che ci vivono.”

da salvaleforeste.it 21 dicembre 2011