domenica 27 gennaio 2013

Una tassa sulla carne: la proposta svedese all’Ue



Presto potrebbe arrivare una tassa sulla carne. Il Consiglio svedese per l’Agricoltura ha, infatti, proposto all’Ue l’introduzione di una tassa per scoraggiare il consumo della carne, portando i cittadini del Vecchio Continente a preferire nei loro menù verdura, pasta, pane e frutta. La proposta svedese arriva mentre la Commissione sta discutendo sulle future sovvenzioni che l’Unione dovrà stanziare per sostenere le attività agricole.
Escludere la carne dai menù quotidiani, secondo gli esperti svedesi, porterebbe dei benefici  sia sulla salute, sia sull’ambiente. Non solo. La proposta svedese si propone non solo di tassare la carne ma anche di fornire delle etichettature dettagliate a questo cibo, permettendo ai cittadini di privilegiare la carne più sostenibile.

Il consumo della carne è un’abitudine per molti quotidiana. Nel mondo, secondo gli ultimi dati disponibili, si allevano circa 1 miliardo e 300 milioni di bovini, 2 miliardi e 700 milioni di ovini e caprini, 1 miliardo di suini, 12 miliardi di polli e galline e altro pollame. In alcuni paesi ‘emergenti’, come il Brasile o l’India, il consumo è cresciuto e continua a crescere, mentre in Europa si registra un calo dell’1%. In testa ai consumi la Francia seguita dall’Italia dove dagli anni 60 ad oggi i consumi sono costantemente aumentati (+180%) fino al 2011, per poi calare bruscamente passando dai 95kg pro capite annui agli 88 kg. Ogni anno in Italia si macellano circa 4.700.000 bovini, di cui la metà italiani e la metà importati. Nord, Centro e Sudamerica producono il 43% di tutta la carne bovina del mondo. L'Europa occidentale il 17%, la Russia il 18%.

Mangiare carne ha un costo molto elevato per l’ambiente: per produrre un chilo di manzo servono oltre 15 mila litri d’acqua e, secondo la FAO, gli allevamenti pesano per il 18% sul totale delle emissioni di gas serra.

(gc  da ecoseven.net ,  25 gennaio 2013 )