venerdì 31 agosto 2012

Manifestazione nazionale contro la caccia


Brescia – 15 settembre 2012
L'apertura della stagione di caccia sarà ancora una volta l'occasione per manifestare a gran voce tutto il nostro dissenso per una pratica barbara e crudele che ogni anno uccide milioni di animali. A Brescia, capitale delle fabbriche di armi per la caccia e per la guerra, diciamo NO alla cultura di morte e alla violenza giustificata da una tradizione inaccettabile.

                                      Il corteo partirà da Via Volturno (Piazzale Iveco) alle ore 15

La Lombardia, e Brescia in particolare, è la capitale della pratica della caccia da capanno con l'utilizzo dei richiami vivi. Ogni anno da quella provincia arrivano richieste dei cacciatori di aprire i roccoli, le strutture in cui vengono catturati legalmente alcune decine di migliaia di uccelli che vengono dati gratuitamente ai cacciatori che li usano come uccelli da richiamo nella caccia da capanno.
Quest'anno grazie alle decennali battaglie legali della LAC, la regione Lombardia è stata costretta a non promulgare come ha fatto gli scorsi anni una legge per consentire la cattura degli uccelli migratori.
Gli intenti dei cacciatori, per ora, sono infatti stati bloccati da numerose sentenze del Tar, della Corte Costituzionale e dalle minacce preventive di sanzioni da parte della commissione europea. Si prevede che nella seconda metà di settembre i cacciatori riprovino a far passare una delibera che consenta la riapertura dei roccoli. Se ciò accadesse agiremo prontamente, ancora una volta, ricorrendo contro queste decisioni della regione.
Oltre a questo un altra pressante richiesta che viene dal mondo della caccia bresciana, è il poter cacciare uccelli protetti. In particolare passeri, storni, fringuelli e peppole. Prendendo a pretesto la possibilità di derogare che la Direttiva Europea permette (ma solo in modalità molto rigide e contenute), anche qui la regione ha tentato negli anni scorsi di legiferare a favore della caccia a questi animali protetti. Anche in questo caso i ricorsi della LAC al Tar, le sentenze della Corte di Cassazione e i pareri e le procedure di infrazioni iniziate dalla Comunità Europea hanno fatto desistere la regione Lombardia a promulgare una legge per consentire l'abbattimento legale di animali protetti. Prevediamo però che i cacciatori e i loro rappresentanti nel consiglio regionale proveranno a deliberare a loro favore per consentire la caccia nel periodo di maggior migrazione. 

La legge nazionale protegge i valichi utilizzati dagli uccelli migratori. Purtroppo per essere veramente protetti questi valichi devono essere indicati e censiti, le regioni e le provincie sono inadempienti in questo aspetto ed i cacciatori ne approfittano. Alcune centinaia di migliaia sono gli uccelli detenuti in gabbia dai cacciatori bresciani, altrettanti nel Veneto e nel resto d'italia. Gli uccelli migratori viaggiano per migliaia di chilometri per andare dai luoghi di nidificazione a quelli di svernamento e ritorno. Quando passano sul territorio italiano, vengono richiamati dai loro simili detenuti in piccole gabbiette ed abbatutti dai cacciatori nascosti nei capanni

LAC: gruppi ed associazioni che vogliano aderire e collaborare possono contattarci all'indirizzo INFO LAC
Prenotazioni pullman da Ivrea- Torino per Brescia  qui

sabato 11 agosto 2012

Beagle di Green Hill, più di duemila adozioni, ma ne restano ancora


di Marco Mancini *

E’ stato un vero e proprio boom di richieste quello che è pervenuto a Legambiente in seguito alla liberazione dei beagle da Green Hill. Dopo che il laboratorio degli orrori è stato chiuso, i volontari dell’associazione hanno recuperato migliaia di cani ed hanno aperto all’affido in mezza Italia. Il timore era che siccome erano troppi, non tutti avrebbero trovato una casa. Per fortuna ci siamo sbagliati. Sono passate 2 settimane circa dal blitz per la liberazione, e già 2.115 beagle, che erano destinati ad essere fatti a pezzi, hanno trovato un nuovo padrone. 

Fanno sapere dall’associazione che però ancora non sono stati affidati tutti. Ci sono ancora 59 mamme con i loro cuccioli che, per una questione di salute dei piccoli, non sono stati separati. I volontari preferirebbero affidare i nuclei familiari per intero, anche se si sa che non sempre ciò è possibile. LAV e Legambiente continuano a cercare nuovi affidatari nell’area di Milano, dunque ricordiamo che per adottarli basta compilare questo modulo e prendere un impegno per la vita dell’animale.

* da   www.ecologiae.com  10 agosto 2012