martedì 30 marzo 2010

Cuccioli

48 giorni fa recuperato 1 cartone con 11 cuccioli appena nati (avevano ancora il cordone ombelicale attaccatto).

Sono stati tenuti in casa e ora sono adottabili:
4 già piazzati e 7 ancora in cerca di una casa.

Meticci, taglia media, maschi e femmine.


info: Marco 347 7853477 maggioramarco@libero.it.

Vercelli

Vercelli Sabato 3 aprile 8.30-19.00 Piazza Cavour

NATURALVERCELLI

edizione pre pasquale del consueto mercatino di prodotti biologici ed ecocompatibili: potremo acquistare verdure di stagione e formaggi per le nostre torte salate, farine, olio, pane e vino di ottima qualità, frutta e caffè per concludere in bellezza i nostri pranzi festivi, dolci, colombe e uova di cioccolato eque e solidali "Un nUovo Mondo per Pasqua".
Le uova Altromercato sono speciali e non solo per gli ingredienti biologici: il loro acquisto sostiene la diffusione di un’economia più giusta, vicina all’uomo e rispettosa dell’ambiente.

In questi giorni migliaia di agnelli vengono "sacrificati" per imbandire le nostre tavole, non partecipiamo a questo massacro
LASCIAMOLI VIVERE!

Legambiente - Circolo del Vercellese Cinzia Lamanna 339 1633506

lunedì 29 marzo 2010

Allarme per la biodiversità marina

L'Agenzia europea per l'ambiente lancia l'allarme per la biodiversità marina. Inquinamento, cambiamenti climatici, intervento dell'uomo stanno minacciando gli equilibri naturali. "Entro il 2012 subito aree protette nella Ue"
di Jacopo Pasotti

Le attività umane ed il cambiamento climatico uccidono gli oceani ed i mari che circondano l'Europa, sono poche le aree rimaste integre. La soluzione c'è ed è l'istituzione di molte, ed ampie, aree protette. O meglio, ci sarebbe, perché i paesi comunitari sono in ritardo nella istituzione di aree marine protette e nella comprensione dello stato della biodiversità marina. Lo afferma l'Agenzia europea per l'ambiente (EEA), che avverte i paesi marittimi dell'Unione in un rapporto dal titolo esplicito: "Biodiversità marina, la vita nei mari è minacciata". L'EEA afferma che il cambiamento climatico, l'inquinamento, il sfruttamento sfrenato delle risorse ittiche, l'acidificazione e l'introduzione di specie aliene minacciano gli organismi marini. E, di conseguenza, anche le risorse che possiamo ottenere da essi.
I mali dei mari europei
I mari sono un mondo ancora quasi inesplorato. "Gli organismi marini sono molti e ci è nota solo una piccola parte di essi", chiarisce il rapporto dell'EEA. Ecco perché, forse, solo il 10% delle aree protette globali sono marine. Questo malgrado gli oceani coprano i 2/3 della superficie terrestre e contengano il 90% della biomassa globale. Più della metà del territorio europeo è marino.Il rapporto avverte che gli ecosistemi marini sono aggrediti dall'inquinamento (per esempio da sistemi fognari, inquinamento industriale o agricolo). Questo è un male cronico in special modo per il Mediterraneo. Il bacino vanta infatti la più alta concentrazione al mondo di catrame (38 milligrammi al metro cubo di catrame), 10 volte di più del mar del Giappone, 20 rispetto all'Atlantico.
Poi c'è la nostra predilezione per i piatti di pescato, che salta all'occhio nella rovina delle risorse ittiche. L'80% delle delle riserve comunitarie sono infatti ben oltre i limiti di pesca sostenibili. Un terzo delle popolazioni ittiche che sono state sovrasfruttate potrebbero essere spacciate: hanno superato la soglia oltre la quale era possibile un recupero.A ciò si aggiunge il cambiamento climatico. Un mare sempre più caldo modifica l'habitat. Ed ecco quindi la minaccia delle temutissime specie aliene. Che non sono mostri extraterrestri ma specie esotiche che possono soppiantare quelle locali.Ne sanno qualche cosa i pescatori di merluzzo ed aringhe del Mare del Nord. La diminuzione del plancton sta causando la migrazione dei pesci verso il Mare di Barents (per la gioia, invece, dei pescatori norvegesi).
Ma anche il mare nostrum fa i conti con nuovi coloni. I banchi di posidonia sono in degrado, aggrediti da un'alga sfuggita per errore dall'acquario di Monaco negli anni Ottanta (la caulerpa taxifolia). Mentre la caulerpa racimosa, che è entrata nel Mediterraneo 50 anni fa, dagli anni Novanta si sta espandendo a spese della posidonia. Stefano Aliani, oceanografo e ricercatore presso il CNR di La Spezia, mostra un dato che parla chiaro: "Nel 1959 le coste laziali possedevano 7300 ettari di praterie di posidonia, nel 2005 ne rimanevano 2900". .Gli ecosistemi marini forniscono ossigeno, catturano la CO2 dall'atmosfera, stabilizzano le coste, purificano i nostri rifiuti biologici, producono cibo e turismo. Bisogna quindi ridurre l'inquinamento e conservare habitat e specie, dice Aliani. "Secondo alcuni l'ultima grande estinzione di massa è già in corso e ne siamo stati la causa". Un problema ancora più serio da noi che in altri paesi: "Con l'avvento della genetica e della biologia molecolare, lo studio della biodiversità non è più 'low cost' e richiede finaziamenti dedicati. L'Italia, oltre alla perdita di biodiversità comune a tutto il globo, corre il rischio di perdere anche le competenze per accorgersene."Il rapporto dell'EEA denuncia che la direttiva comunitaria (92/43/CEE del 1992) sulla conservazione degli habitat naturali e della flora e della fauna selvatiche non è stata osservata.
La direttiva prevede l'istituzione di aree per la conservazione della biodiversità del territorio dell'Unione Europea (il sistema "Natura 2000"). La direttiva impegna i paesi comunitari, con le scadenze nel 2010 dell'anno internazionale della Biodiversità e del 2012 dell'anno internazionale della Biodiversità marina istituiti dall'Onu, a creare un network di aree marine protette. Anche se i paesi europei cominciano a ridurre l'impatto di industria e agricoltura, la pressione umana resta altissima. Il rapporto conclude che bisogna agire con urgenza. La speranza c'è: nei siti protetti, e intorno ad essi, la biodiversità ritorna a crescere e le riserve ittiche si riprendono.
(da La Repubblica online 19 marzo)

Circhi, il Regno Unito vieterà l'utilizzo degli animali selvatici

Il Governo inglese ha annunciato che vieterà l’uso di animali selvatici nei circhi dopo che la popolazione si è schierata apertamente in favore del divieto. Il 94% degli intervistati in una consultazione pubblica avviata dallo stesso esecutivo, riferisce l’Indipendent sul suo sito, ha infatti detto "no" agli spettacoli con elefanti, tigri, leoni e giraffe. «Concordo con il punto di vista degli interpellati, che hanno definito non più accettabile l’uso di questi animali nei circhi», ha spiegato il ministro dell’Ambiente, Jim Fitpatrick, aggiungendo che «per questo intendo vietarlo».


Attualmente sono quattro i circhi che usano animali selvatici in Gran Bretagna: il principale è il "Great British Circus", poi ci sono il "Peter Jolly’s Circus", il "Circus MondaO" e il "Bobby Roberts Circus". L’associazione britannica dei veterinari (Bva) si è detta "entusiasta" della prospettiva di un bando. Secondo il suo presidente, Bill Reilly, «se il governo andrà avanti con il bando è vitale che ciascun animale sia valutato individualmente in modo da prendere le azioni appropriate. Queste potrebbero prevedere il trasferimento degli animali in zoo o santuari».

martedì 23 marzo 2010

Meglio una gallina libera o una gallina in gabbia?


La risposta è scontata: meglio una gallina libera

Eppure in Italia l'80% delle galline allevate vive ancora nelle gabbie di batteria. Circa 40 milioni di galline italiane vivono in gabbie piccole come un foglio di carta.E perchè? Per produrre gran parte di quei 12,9 miliardi di uova consumate dalle famiglie italiane in un anno.
Insieme possiamo dare alle galline una vita migliore.

Aiutaci a liberarle dalle gabbie.

Vieni in piazza anche sabato 27 e domenica 28 marzo.
Ai tavoli LAV potrai firmare le cartoline rivolte ai supermercati e al tuo Comune, per favorire la scelta delle uova da galline allevate non in gabbia
Riceverai una pratica guida per orientarti sulla scelta delle uova e un utile ricettario di Pasqua, per festeggiare con un menu gustoso e cruelty free Troverai l'uovo di cioccolato equo e solidale di cioccolato fondente, buono per te e per le galline: scegliendolo ci aiuterai a liberarle dalle gabbie!
Per sapere dove trovarci nella tua città, clicca qui
Per saperne di più, in modo simpatico ma efficace e informativo, sulle galline ovaiole e su come liberarle, http://www.gallinelibere.lav.it/!

ECOVILLAGGIO VEGAN una proposta


lunedì 22 marzo 2010

Piemonte - Anagrafe Canina Regionale

L’anagrafe canina regionale è il registro dei cani identificati con microchip o tatuaggio in Piemonte.
Si tratta di una banca dati che intende fornire on line i riferimenti utili per rintracciare il luogo di detenzione di un cane e il suo legittimo proprietario, nel rispetto della tutela della privacy del cittadino.


La consultazione della banca dati è libera. Chi trova un cane smarrito, digitando il codice a 15 cifre del microchip o quello tatuato, può trovare numeri utili e sportelli a cui rivolgersi per rintracciare il proprietario.
È possibile effettuare la lettura del codice del microchip presso i Servizi Veterinari delle ASL e presso gli ambulatori veterinari privati muniti dell’apposito lettore.

Consulta la banca dati regionale dell’anagrafe canina.
http://www.arvetpiemonte.it/pubblico/ricerca

martedì 16 marzo 2010

Avorio o elefanti?

Pubblichiamo una petizione urgente che si appella alle nazioni per proteggere gli elefanti dai bracconieri. C'è il rischio che possano indebolire il bando globale sul letale commercio di avorio. Il tema sta per essere discusso ad una convenzione dell'ONU questo fine settimana!

La petizione sarà consegnata direttamente alla convenzione, basta cliccare qui:


Questo fine settimana (13 marzo), due governi africani cercheranno di scardinare la messa al bando mondiale sul commercio d'avorio, una decisione che potrebbe eliminare intere popolazioni di elefanti e portare questi magnifici animali sempre più vicini all'estinzione.Tanzania e Zambia esercitano pressioni sulle Nazioni Unite per ottenere deroghe speciali dal bando, ma questo lancerebbe un chiaro segnale ai sindacati del crimine dell'avorio che la protezione internazionale si sta indebolendo ed è caccia aperta agli elefanti. Un altro gruppo di stati africani si è opposto chiedendo che si estenda la messa al bando del commercio per altri 20 anni.La nostra migliore occasione per salvare gli elefanti superstiti del continente è quella di sostenere gli ambientalisti africani. Abbiamo solo 5 giorni a disposizione e l'ente delle Nazioni Unite per la protezione delle specie minacciate di estinzione si riunisce soltanto una volta ogni tre anni.

Clicca in basso per firmare la nostra petizione urgente per proteggere gli elefanti e inoltra ampiamente questa email così che possiamo consegnare centinaia di migliaia di firme all'incontro dell'ONU a Doha:


Oltre 20 anni fa, la Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES) approvò una messa al bando mondiale sul commercio di avorio. Il bracconaggio fu sconfitto e il prezzo dell'avorio crollò. Ma una debole applicazione unita a'experimental one-off sales', come quelle proposte da Tanzania e Zambia, hanno restituito energia al bracconaggio e trasformato un commercio illegale in un affare redditizio; i bracconieri possono ripulire il loro avorio illegale con riserve di materiali legali.Adesso, nonostante il bando mondiale, ogni anno oltre 30.000 elefanti vengono abbattuti e le loro zanne divelte dai bracconieri con asce e motoseghe. Se Tanzania e Zambia riuscissero a sfruttare la scappatoia, questo orrendo commercio potrebbe peggiorare ancora.Abbiamo un'occasione unica questa settimana per prolungare la messa al bando mondiale, reprimere il bracconaggio e abbattere i prezzi del commercio d'avorio prima di perdere altre popolazioni di elefanti – firma la petizione adesso e inoltra questo messaggio a tutti:Fintanto che ci sarà richiesta di avorio, gli elefanti saranno a rischio per il bracconaggio e il contrabbando , ma questa settimana abbiamo una possibilità di proteggerli e mandare in fumo i profitti dei criminali dell'avorio.
firma la petizione adesso:


Il team Avaaz


Per ulteriori informazioni:

domenica 7 marzo 2010

Friuli: in vigore nuova legge contro vivisezione

Dopo aver ottenuto l'unanimita' in Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, la legge contro la vivisezione e' entrata in vigore con la pubblicazione sul Bur. "Una societa' civile, al di la' dell'aspetto inerente la vita e la morte degli animali, puo' e deve evitare, per quanto possibile, ogni forma di sofferenza fisica e psicologica agli stessi", commenta il presentatore della legge, il consigliere dell'Udc Giorgio Venier Romano.
Il testo originario prevedeva il divieto, su tutto il territorio regionale, dell'allevamento, utilizzo e cessione di animali ai fini di sperimentazione. Nel frattempo pero', la Corte costituzionale aveva rilevato l'illegittimita' di analoghe disposizioni legislative approvate dalla Regione Emilia Romagna, per cui il testo uscito dall'Aula e' stato opportunamente adattato.


"La nuova legge - spiega Venier Romano - impegna la Regione a sostenere e promuovere la diffusione di metodologie sperimentali innovative che non prevedano l'uso di animali vivi, con appositi accordi con universita' e istituti scientifici, a cui verranno erogati finanziamenti per la realizzazione di tali interventi. Verra' inoltre istituito un Comitato etico regionale per la sperimentazione animale, nel quale sara' garantita la presenza di rappresentanti dei veterinari e delle associazioni di protezione animale. Il Comitato riferira' alla Commissione consiliare competente - conclude l'esponente dell'Udc - sui risultati dell'attivita' svolta". (Adnkronos)