martedì 22 giugno 2010

Battaglia coi bracconieri per salvare il tonno rosso


Mediterraneo: La stagione di pesca si è chiusa ufficialmente il 14 giugno ma molte barche hanno continuato. L'organizzazione Sea Sheperd ha sfidato in mare aperto due pescherecci libici fino allo scontro fisico. E centinaia di animali sono stati liberati dalle reti

nella foto: un attivista di Sea Sheperd taglia le reti per liberare i tonni


di Antonio Cianciullo


Ecologisti feriti a colpi di arpione, Marina militare che scende in campo, sub che tagliano le reti dei pescherecci. Quest'anno la stagione di pesca del tonno rosso si è chiusa con una vera e propria battaglia tra ambientalisti e pescatori. Dopo il blitz di Greenpeace 1che a Malta aveva sfidato i bracconieri del mare, è stato il turno di Sea Shepherd 2, l'organizzazione fondata dal capitano Paul Watson.

La stagione di pesca al tonno rosso si è ufficialmente chiusa a mezzanotte del 14 giugno. Ma, secondo gli ambientalisti, molte barche non si sono limitate a trascinare verso costa i tonni imprigionati nelle enormi reti utilizzate per la cattura ma hanno continuato a pescare. La risposta di Watson è stata imbarcare sulla Steve Irwin un gruppo di giornalisti europei e Vanya, il cameraman assistente di Claude Lelouch, per la ricognizione anti bracconieri condotta con l'aiuto di un elicottero.

Nelle acque territoriali libiche sono stati trovati due pescherecci libici che trasportavano due gabbie galleggianti con 800 tonni, aiutati dal Cesare Rustico, rimorchiatore con bandiera italiana. Agli ambientalisti che chiedevano spiegazioni il capitano della nave italiana ha risposto che i tonni erano stati catturati il 14 giugno e, visto che il numero superava la quota autorizzata, ha aggiunto che i tonni dentro la gabbia prevenivano da operazioni pesca di altre 7 navi libiche. Per la Sea Shepherd però queste dichiarazioni non stavano in piedi perché il 13 e 14 giugno le condizioni di tempo a mare rendevano impossibile la pesca e quindi i tonni catturati sarebbero stati pescati illegalmente.

A quel punto la situazione è rapidamente precipitata. Secondo le testimonianze raccolte a bordo della nave ambientalista, il peschereccio Rosaria Tuna ha speronato la Steve Irwin nella sezione poppiera di sinistra e uno dei pescatori ha cominciato a colpire violentemente i volontari di Sea Shepherd con un mezzomarinaio, cioè un lungo palo con un uncino all'estremità. L'equipaggio della Steve Irwin ha reagito lanciando burro rancido sul ponte del peschereccio. A questo punto i pescatori si sono ritirati all'interno e il Rosaria Tuna ha dato macchine indietro.

Nel frattempo i sub di Sea Shepherd, che si erano immersi per rendersi conto del numero dei tonni catturati e della taglia, hanno deciso che la quantità era superiore a quella ammessa e che una gran parte erano degli immaturi: la rete è stata tagliata e i pesci liberati.

"L'azione è stata poi ritentata ma la nave di Sea Shepherd è stata costretta a ritirarsi per l'annunciato arrivo di imbarcazioni militari", aggiunge Gaia Angelini, l'esperta consulente a Bruxelles delle associazioni per la difesa del mare. "La situazione del tonno rosso del Mediterraneo resta drammatica, con le popolazioni che si sono ridotte circa dell'80 per cento soprattutto per effetto della fortissima pressione del mercato giapponese che chiede tonno rosso per il sushi. Senza azioni correttive il conflitto finirà per mancanza dell'oggetto del contendere: i tonni spariranno definitivamente dal Mediterraneo".

( da La Repubblica.it/ambiente)

lunedì 21 giugno 2010

Pablo e Polly


Cucciolotti abbandonati in canile a 30 giorni, ora hanno quasi tre mesi e sono
pronti per l' adozione.

Pablo è il marroncino e Polly è la femminuccia nera, entrambi futura taglia medio-piccola o media contenuta.

Si trovano a Ghilarza(Or) in Sardegna, ma li portiamo anche in continente per una buona adozione.

Adottabili nelle regioni di Piemonte,Lombardia e Liguria.(anche separatamente)

info : Vito@zampesarde.it cell.348 4968439

domenica 20 giugno 2010

Giochi da animali

giovedì 17 giugno 2010

Sanità: Martini sospende corso di Chirurgia al Niguarda su maiali


la LAV esprime soddisfazione: disponibili metodi alternativi pratici, economici e davvero formativi.Subito piano nazionale di controlli su 599 stabilimenti autorizzati dal ministero della salute alla sperimentazione su animali

Il Sottosegretario alla Salute On. Francesca Martini ha disposto la sospensione delle autorizzazioni rilasciate all’Ospedale Niguarda di Milano per esercitazioni didattiche che prevedono il ricorso a maiali vivi, pubblicizzata da Aims Academy.
Il Sottosegretario, che più volte si è distinto a favore della tutela degli animali ha, inoltre, disposto ispezioni da parte del Ministero che verificheranno la corretta applicazione degli obblighi previsti in materia di impiego di animali da laboratorio e ha espresso la volontà di istituire un programma di controlli su tutto il territorio nazionale.
Questa importante vittoria è stata ottenuta anche grazie al Capogruppo del PdL in Provincia di Milano, Massimo Turci, che ha sostenuto le cause anti-vivisezioniste insieme alle numerose associazioni animaliste intervenute.

Oltre alle doverose considerazioni etiche, la sperimentazione animale, dal punto di vista scientifico è una pratica obsoleta, fuorviante e pericolosa; ma nonostante le numerose evidenze scientifiche, vengono ancora autorizzati e finanziati esperimenti che ricorrono al modello animale: infatti sono quasi un milione all’anno gli animali oggetto di sperimentazione in Italia, dato che comprende anche cani, gatti e altri animali d’affezione.
“Soprattutto nel campo della didattica sono disponibili numerosissimi metodi alternativi dimostratisi più pratici, economici e altamente formativi; vari centri di ricerca pubblici e privati, nel campo della medicina umana, utilizzano già da anni simulatori tridimensionali, manichini e altre tecniche che hanno come oggetto di studio l’uomo e non un maiale che è anatomicamente e fisiologicamente diverso dalla nostra specie”, commenta Michela Kuan, biologa e responsabile LAV Vivisezione.

“Speriamo che questa sia, finalmente, l’occasione per mettere in discussione la sperimentazione animale come modello scientifico di riferimento, soprattutto in vista del recepimento del testo revisionato della Direttiva europea e che il Ministero attui un Piano di controllo nazionale su tutti i 599 stabulari presenti sul nostro territorio, punto di partenza fondamentale per una ricerca trasparente e rigorosa”, conclude Michela Kuan.

ufficiostampa@lav.it Via Piave 7 - 00187 Roma tel. 06 4461325 - 339 1742586

sabato 5 giugno 2010

Green Hill: lettera di protesta


Montichiari: contro l'allevamento di beagle "Green Hill", cani destinati ai laboratori di vivisezione. lettera di protesta da http://www.fermaregreenhill.net/wp/?p=536

Lettera Tipo:

Spett.le ASL Regionale Lombarda,

Scrivo questa lettera riguardo l’allevamento di cani beagle Green Hill di Montichiari (BS).
Green Hill è l’unico allevamento di “cani da laboratorio” in Italia, uno dei principali in Europa.
Come sapete un numero altissimo di cani, ben 2500, sono rinchiusi nei capannoni chiusi di questa azienda, in cui non entrano né aria né luce naturale.
Da questo allevamento centinaia di cani ogni mese finiscono nei laboratori di vivisezione, dove saranno costretti ad inalare o ingerire sostanze chimiche fino alla morte, ad essere sottoposti a chirurgia, operazioni al cervello, paura, dolore. Una fine orrenda in nome del profitto di questa azienda.
Ci chiediamo come questo allevamento possa operare sotto la Legge Regionale 16/2006 ed il suo conseguente regolamento di attuazione numero 2 del 5 maggio 2008, il quale prevede per chi alleva o custodisce cani un numero massimo di 200 animali e precise metrature per ogni individuo, che Green Hill non rispetta assolutamente. Anche se Green Hill ha un’autorizzazione del Ministero della Sanità e deve operare sotto le direttive della legge 116, che norma la vivisezione in Italia, mi sembra evidente che debba anche operare sotto le direttive regionali in merito all’allevamento e la detenzione dei cani. Dopotutto il fine per cui sono allevati non può esentarli dal seguire una regola sulle modalità di allevamento.
Per cui chiedo che venga fatta rispettare questa normativa e auspico una totale chiusura di questa fabbrica di esseri viventi.
Cordiali saluti,
(nome)

Inviare a :
mario_astuti@regione.lombardia.it,
infosanita@regione.lombardia.it,
sanita@pec.regione.lombardia.it,
Luciano_Bresciani@regione.lombardia.it,
carlo_lucchina@regione.lombardia.it,