venerdì 30 luglio 2010

Gli altri animali e noi


di Fiorello Cortiana

La Catalogna è diventata la seconda regione spagnola, dopo le Canarie, a mettere al bando la corrida.

Sarebbe sbagliato ridurre la scelta al conflitto competitivo con Madrid e ad una questione identitaria, 68 voti a favore del provvedimento, 55 contrari e 9 astenuti, insieme alla trasversalità dell’espressione di voto, testimoniano dell’intensità del dibattito che l’ha preceduta.

Un mese fa u milione e duecentomila firme da tutto il mondo sono state determinanti per convincere i delegati della Commissione Internazionale per la Caccia alle Balene a bocciare la proposta di legalizzarne l'uccisione. Un sospiro di sollievo per il più grande mammifero, anche se la flotta di baleniere del Giappone continuerà a cacciarle per la ricerca “scientifica”. La questione reale che fa da sfondo ai contrastanti indirizzi delle scelte pubbliche che regolano la relazione uomo/animali riguarda la volontà dell’uomo di vivere l’antropocentrismo come una condizione estranea alle diverse specie animali. Quello pubblico è un riflesso di comportamenti contrastanti che interessano la sfera privata di ognuno, che hanno implicazioni etiche per le quali molte persone scelgono di essere vegetariane e vegane o, al contrario, esprimono una indifferenza assoluta per la sensibilità animale.

In una intervista al Corriere della Sera relativa alla decisione del Parlamento Catalano, il filosofo spagnolo Fernando Savater ha espresso un approccio che rende con efficacia questi contrasti e le contrapposizioni conseguenti. Questi i concetti messi in fila da Savater: “abbiamo diritti etici solo verso gli uomini, altrimenti non potremmo mangiare animali, “ nell’arena va in scena la sfida tra la vita e la morte. L’uomo conosce la morte, l’animale no“. Due assunti assoluti che in modo definitivo escludono ogni responsabilità umana nella gestione delle contraddizioni interspecifiche affinché il pianeta e l’atmosfera nei quali viviamo possa avere una evoluzione equilibrata che ci permetta di avere futuro.

La diffusa empatia nei confronti degli animali si dimostra più saggia scientificamente, ci dice che la conservazione delle specie animali ha molte motivazioni, alcune di valore economico, per la medicina, altre per relazione affettiva, altre di natura estetica. Altre di natura utilitaristica molto più profonde, perché le specie animali (e vegetali) rendono compatibile l'atmosfera e la chimica della terra con la nostra sopravvivenza. Abbiamo bisogno di una relazione equilibrata loro e spesso non la vediamo. L'uomo cacciato dall'Eden, attraverso la hybris antropocentrica, ha cercato di riprodurre un'idea prepotente e presuntuosa di Dio. Un'idea spesso confermata dalle religioni, anche se Francesco ci propose la relazione “noi e gli altri animali”.

Proprio il riconoscerci parte del vivente animale ci ha consentito di esercitare la nostra specificità nella produzione di pensiero astratto, di organizzazione e di manipolazione, attraverso una necessaria etica della responsabilità verso la natura, della quale siamo parte. Per questo abbiamo potuto riconoscere gli animali come esseri sensibili, per questo il “benessere animale” è parte dei criteri che definiscono le regole dell’allevamento e dell’uccisione degli animali a fini alimentari. Per questo molte persone che non sono vegetariane o vegane affermano che non si possono uccidere animali per sport. Questa è una modalità di gestire una contraddizione interspecifica in modo responsabile, fuori da assolutismi definitivi ed integralisti che riducono il confronto tra diversi approcci culturali a contrapposizione assoluta. Abbiamo diritti e doveri etici verso il vivente e i suoi ecosistemi ecco perché l’animale umano, con le sue prerogative, deve passare da un ruolo di dominatore, che subordina tutto a sé “qui ed ora”, ad un ruolo di custode che, attraverso il principio di precauzione, si fa carico delle implicazioni che le proprie scelte e le proprie azioni determinano anche altrove e in futuro, con una dilazione nello spazio e nel tempo. Un antropocentrismo responsabile ci permette di riconoscerci come parte della sfera biologica. I motivi di riduzione delle varietà degli ecosistemi, sono legati alla specie umana, ma è impossibile un passaggio dall'antropocentrismo a un biocentrismo se lo pensiamo come estraneo alla relazione natura/cultura. Una relazione che sfida, da tempo, ideologie e culture politiche che lungo gli scorsi secoli e lungo l’asse destra/sinistra hanno accompagnato il conflitto redistributivo del valore prodotto da un modello di sviluppo quantitativo illimitato e autoreferenziale che da tempo presenta pesanti problemi di sostenibilità.

Con la sensibilità dell’artista e l’efficacia esplicativa del poeta, Franco Battiato, nella canzone “Tutto l’universo obbedisce all’amore” descrive il senso di questa relazione per l’animale umano “…bisogna muoversi come ospiti, pieni di premure, con delicata attenzione, per non disturbare…”.

In questa relazione olistica troviamo la concretizzazione della suggestione che, in Mind and Nature, proponeva Gregory Bateson: “Quale struttura connette il granchio con l'aragosta, l'orchidea con la primula e tutti e quattro con me? E me con voi? E tutti e sei noi con l'ameba da una parte e con lo schizofrenico dall'altra?”.

Quale? La comunicazione di informazioni e la conoscenza che da essa deriva. Noi animali umani siamo un network cognitivo nel rapporto mente/corpo, con una coscienza profondamente incarnata che, laddove in condizione di accedere, condividere, produrre conoscenza in condizioni pluralistiche e non preclusive, è in grado di vedere le cose in modo diverso e quindi comportarsi in modo differente dalla compulsività consumistica di un modello di sviluppo quantitativo illimitato. Per riconoscere la relazione mente/corpo/natura a partire dagli altri animali e non abbandonarli d'estate. Sugli schermi e sui giornali abbiamo visto immagini ed opinioni sulla caccia alle balene e sulla corrida, opinioni con implicazioni filosofiche e culturali, ma sulle strade delle vacanze vediamo vagare animali o ne evitiamo i corpi spiaccicati. Quando adottiamo un animale, ci assumiamo una responsabilità non circoscrivibile al periodo lavorativo o alle feste natalizie, non dimentichiamolo.

martedì 20 luglio 2010

Possibile chiusura del delfinario di Gardaland


Da quanto si legge sui giornali, pare che la direzione di Gardaland stia "prendendo in considerazione" l'idea di chiudere il delfinario per "problemi d'immagine" date le molte proteste che ricevono sul tema.


Ad esempio: http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2010/14-giugno-2010/delfinario-questione-etica-gardaland-valuta-chiusura-1703195900321.shtml

Ottima cosa, aiutiamoli a decidere!
Dato che il delfinario e' di proprieta' della Merlin Entertainments, scriviamo ad entrambi, in inglese e in italiano.Inoltre, non sarebbe male se qualcuno in zona facesse qualche piccolo presidio di protesta, per battere il ferro finche' e' caldo... magari mettendosi in prossimita' delle strade di accesso a Gardaland (probabilmente nei parcheggi non si puo' fare perche' non sono suolo pubblico ma proprieta' privata...) con dei cartelloni, bastano anche solo 3-4 persone.
Per intanto, facciamo la protesta via mail. Scriviamo a Gardaland: infobox@gardaland.it
Messaggio-tipo (da fare copia incolla fino alla riga tratteggiata, mettendo il proprio nome e cognome):
------------------------
Spett.le Direzione di Gardaland, mi unisco alla richiesta di tante persone da tutta Italia a favore della chiusura del delfinario all'interno di Gardaland. Non e' accettabile che degli animali siano tenuti prigionieri solo per il divertimento del pubblico che non si rende conto della loro sofferenza. Eliminando il delfinario, Gardaland poterbbe finalmente diventare un parco "cruelty-free" visitabile da tutti. Vi invitiamo quindi a chiudere finalmente questo triste capitolo della storia di Gardaland. Distinti saluti, .. nome cognome ...

Inoltre, scriviamo a Merlin Entertainments:
Comments@merlinentertainments.biz

Messaggio-tipo, in inglese, con contenuto analogo a quello sopra (anche qui fare copia incolla fino alla riga tratteggiata, mettendo il proprio nome e cognome):
------------------
Dear Merlin Entertainments, I add my voice to those of many other concerned Italian citizens who want to see closed, once and for all, the dolphins attraction in Gardaland. It's not acceptable to keep these animals confined only for the enjoyment of people who don't understand their suffering. It's not a good image the one you show, keeping these intelligent creatures confined in small a space, suffering all their life long. We invite you to close down this sad "attraction". Best regards, .. nome cognome ...

(da: AGIRE ORA )

Cruelty-Free Web Radio: la prima radio Vegana


E’ nata Cruelty-Free Web Radio, con la diretta da La Spezia dell'arrivo di
Sea Shepherd. Cruelty-Free Web Radio (CFWR), la prima web radio vegana e animalista
d'Italia, ha fatto il suo debutto venerdì 16 luglio , cercando di
trasmettere in diretta da La Spezia i momenti più importanti della
visita in Italia della nave Steve Irwin di Sea Shepherd.

CFWR nasce con l'obiettivo di raccogliere e diffondere attraverso
Internet eventi e informazioni relativi al mondo vegan, animalista e
ambientalista. Lo farà con tutti gli strumenti che Internet mette a
disposizione: streaming video e audio, articoli, newsletter, social
network quali facebook e twitter ma sopratutto lo farà con lo spirito e
con la passione delle persone che collaboreranno in modo del tutto
volontario e gratuito a questo progetto.

CFWR è anche Software Libero: due mondi apparentemente lontani fra loro,
ma che basano entrambi i loro principi su questioni etiche e morali.
Scoprirete l'esistenza di sistemi operativi, pacchetti office e altri
software che potrete scaricare in modo del tutto gratuito e legale dalla
rete e di come la pubblica amministrazione potrebbe trarne vantaggio da
tutto ciò in termini economici e di qualità. Conoscenza e condivisione
di know-how sono la base della community del software libero.

CFWR trasmetterà interviste a medici, veterinari, esperti nei vari
settori. Attiverà rubriche di approfondimento dove esperti risponderanno
alle vostre domande.

Trasmetterà eventi e concerti di artisti che creano e distribuiscono le
loro opere in forma gratuita e legale utilizzando le licenze Creative
Commons..

Nelle prossime settimane si lavorerà alla creazione di un palinsesto che
sarà attivo da inizio settembre.

Seguite su: http://www.crueltyfreewebradio.org
Visitate CFWR e partecipate attivamente a questo progetto veramente ETICO!

Staff di CFWR : info@crueltyfreewebradio.org

lunedì 12 luglio 2010

Dopo 14 anni una Caretta Caretta depone uova nel siracusano


Dopo quattordici anni la tartaruga marina «Caretta,caretta» è ritornata a deporre le uova negli arenili della Riserva naturale orientata «Oasi Faunistica di Vendicari», nel siracusano. La scoperta è stata fatta lo scorso 3 luglio, durante la consueta perlustrazione mattutina degli arenili della riserva ad opera dei volontari dell’Ente fauna siciliana.

Il progetto, che quest’anno si snoda tra l’inizio di luglio e metà settembre, si svolge in collaborazione tra il dipartimento regionale Azienda regionale foreste demaniali ed il dipartimento di Biologia animale dell’Università di Catania.

I siti di ovodeposizione accertati sono due. L’ultima ovodeposizione risale al 1996. La scoperta ricompensa il lavoro svolto dai volontari dell’Ente fauna siciliana, che per 14 anni hanno effettuato la ricerca, pur in assenza di risultati e conferma l’efficacia delle azioni di protezione e tutela operate dall’Azienda regionale foreste demaniali quale ente gestore della riserva. I siti saranno monitorati e custoditi fino alla schiusa delle uova continuando a rilevare quotidianamente i dati utili alla ricerca (temperatura della sabbia a diverse profondità, temperatura dell’aria, dell’acqua).
(da La Zampa.it)

martedì 6 luglio 2010

Pallino


Pallino è stato operato urgentemente.
Pallino , vittima di bulli, vittima di bulli è diventato la " palla" di ragazzini in un villaggio turistico della Sardegna.

E' stato operato: distacco della parete muco/cutanea della porzione del mascellare superiore, interessamento del setto nasale dovuto a trauma da calci.
Può appena respirare, la sua prognosi è riservata. Noi ci abbiamo provato a ridarle una dignità e farle capire che non tutti gli uomini sono uguali. Questa creatura ha solo due mesi.

http://www.lidaolbia.it/appelli/pallino.html

Per gli aiuti http://www.lidaolbia.it/donazioni.html

www.progettoanimalistaperlavita.com

Segnalazione della campagna Salviamo i cani di Green Hill -


Le proteste nei confronti della Asl regionale Lombardia, sia quelle via
e-mail che il presidio del 10 giugno, hanno sortito parte dell'effetto
sperato.

La situazione Green Hill non può essere più messa sotto silenzio e sia
la Asl che la Regione stessa stanno sentendo l'attenzione e la richiesta
da parte di un numero crescente di persone. Questa pressione sta
generando alcuni piccoli movimenti, sia a livello di politica locale che
di istituzioni, controlli presso l'allevamento e soprattutto richieste
formali e informali a chi nel Ministero della Sanità si occupa della
questione.

Non a caso il presidente della regione Lombardia Formigoni ha annunciato
pubblicamente che in effetti esiste nel caso Green Hill una discrepanza
tra la Legge Regionale sul benessere animale e la direttiva nazionale
sulla vivisezione, mentre all'interno del consiglio regionale alcuni
esponenti dell'opposizione hanno fatto una interrogazione con richiesta
di risposta scritta, sollevando la problematica di Green Hill e di come
questo lager possa operare sul territorio lombardo senza rispettare i
parametri imposti a tutti gli altri allevamenti di cani.

Ricordiamo che l'applicazione di questa Legge Regionale significherebbe
la chiusura definitiva di Green Hill, ed è per questo che la chiediamo,
non per avere gabbie più larghe.

Qualcosa si smuove. Non certo grazie al caso o alla buonanima dei
politici, ma grazie a tutti coloro che hanno deciso di smascherare
l'atroce operato di Green Hill, di scendere in piazza a protestare, di
far sentire la propria voce, di chiedere delucidazioni e soluzioni.

Qualcosa si smuove a livello regionale, ma abbiamo notato, sia parlando
direttamente coi responsabili della Asl Regionale che da altre
segnalazioni, che la decisione sulla questione viene continuamente
rimandata al Ministero della Sanità, cui spetta decidere se è possibile
applicare questa Legge Regionale o se i pochi requisiti richiesti dalla
116/92, legge nazionale sulla vivisezione, sono sufficienti per regolare
l'operato di Green Hill.

E se tutti, dai politici ai veterinari della Asl, stanno chiedendo
delucidazioni al Ministero... perché non farlo anche noi?
In quelle stanze e su quelle scrivanie si decide la sorte dei migliaia
di individui rinchiusi dentro Green Hill e destinati ai laboratori di
tortura.

Noi, da fuori, dal basso, dalla forza delle nostre convinzioni, vogliamo
far sentire le loro urla e la loro sofferenza. Noi siamo stanchi di
stare ad aspettare che qualcosa cambi, vogliamo essere noi stessi parte
del cambiamento.

Facciamo sentire la nostra voce, scriviamo a:

segreteria.martini@sanita.it,
martini_f@camera.it,
tutela.animale@sanita.it,
f.martini@sanita.it

Messaggio tipo da inviare (mettete il vostro nome e cognome in fondo, e inviate solo il testo da dopo la riga tratteggiata fino alla fine):

All'attenzione del Ministero della Sanità:

Buongiorno,


scrivo questa lettera riguardo l'allevamento di cani beagle Green Hill

di Montichiari (BS).

Green Hill è l'unico allevamento di "cani da laboratorio" in Italia, uno

dei principali in Europa. Come sapete, un numero altissimo di cani, ben
2500, sono rinchiusi nei capannoni chiusi di questa azienda, in cui non
entrano né aria né luce naturale.
Da questo allevamento centinaia di cani ogni mese finiscono nei
laboratori di vivisezione, dove saranno costretti ad inalare o ingerire
sostanze chimiche fino alla morte, ad essere sottoposti a chirurgia,
operazioni al cervello, paura, dolore.
Una fine orrenda in nome del profitto di questa azienda.

Ci chiediamo come questo allevamento possa operare sotto
la Legge
Regionale 33/2009, la quale prevede per chi alleva o custodisce cani un
numero massimo di 200 animali e precise metrature per ogni individuo,
che Green Hill non rispetta assolutamente.

Anche se Green Hill ha un'autorizzazione del Ministero della Sanità e

deve operare sotto le direttive della legge 116, che norma la
vivisezione in Italia ma non dà alcuna regolamentazione agli
stabilimenti fornitori, è evidente che debba anche operare sotto le
direttive regionali in merito all'allevamento e la detenzione dei cani.

Dopotutto il fine per cui sono allevati non può esentarli dal seguire

una regola sulle modalità di allevamento.
Per cui chiedo che venga fatta rispettare questa normativa e auspico una
totale chiusura di questa fabbrica di esseri viventi.

Cordiali saluti, ... nome, cognome ....

giovedì 1 luglio 2010

"Pelo e Contropelo" giornalino animalista



E' in uscita nei prossimi giorni
"Pelo e Contropelo"
giornalino periodico animalista che verrà messo online e stampato per la diffusione su carta.




"Pelo e Contropelo"nasce a Torino ed è un giornalino "amico del Gruppo delle Cinque Terre "

Torino: LAV – Mostra sulla Fauna tipica alpina all’URP


All' URP (Ufficio Relazioni con il Pubblico) del Consiglio Regionale del Piemonte, via dell'Arsenale 14/G, dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 16:00, è possibile visitare una interessante mostra sulla fauna tipica
alpina ed in particolare sulle specie che, pur rischiando l'estinzione, continuano a rientrare tra quelle cacciabili.


La mostra, dal titolo "La tipica fauna alpina: una ricchezza della nostra regione"
curata da LAV
(sede di Torino), Pro Natura, Wwf, Lac (Lega per l'abolizione della
caccia),
Legambiente e Lipu (Lega italiana protezione uccelli ), propone interessanti
riquadri informativi e bellissime fotografie di quattro specie tipiche che
necessitano di protezione: gallo forcello o fagiano di monte, pernice
bianca, coturnice e lepre variabile.

La mostra nasce con l'intento di informare, sensibilizzare e dire "BASTA
CACCIA ALLA TIPICA FAUNA ALPINA!".
La mostra sarà aperta fino al 16 luglio".

LAV Sede provinciale di Torino via Rocciamelone 12/e tel e fax: 011-746392 www.lavtorino.org