martedì 25 ottobre 2011

Pelo & Contropelo: uscito il numero 4


E' uscito il numero 4 di Pelo & Contropelo periodico animalista:
www.lacincia.it/docs/pelo_contropelo_20111006.pdf



Come supplemento
la conferenza tenuta lo scorso 23 giugno a Scarmagno (TO) dal Dott. Stefano Cagno, dirigente medico presso l’Ospedale Civile di Vimercate (Monza e Brianza). Un’analisi obiettiva e scientifica che offre interessanti informazioni e spunti di riflessione in tema di vivisezione. www.lacincia.it/docs/pelo_contropelo_suppl_20111006.pdf

Per scaricare i numeri precedenti del giornale:

www.lacincia.it/docs/pelo_contropelo_20100701.pdf n. 1/2010

www.lacincia.it/docs/pelo_contropelo_20101002.pdf n. 2/2010

www.lacincia.it/docs/pelo_contropelo_20110103.pdf n. 1/2011

www.lacincia.it/docs/pelo_contropelo_20110404.pdf n. 2/2011

www.lacincia.it/docs/pelo_contropelo_20110705.pdf n. 3/2011



E' possibile seguire e iscriversi al gruppo Facebook di Pelo & Contropelo

venerdì 21 ottobre 2011

Lodi: si può fare il Palio anche senza cavalli ..


Allarme Rinoceronte: il commercio illegale del suo corno lo sta portando sull’orlo dell’estinzione

di Elisabetta Carlin *

Nel 2011 l’Organizzazione Mondiale per la Conservazione della Natura (IUCN) lancia l’allarme e parla di serio rischio di estinzione che minaccia tutte e 5 le specie di rinoceronte rimanenti al mondo. Le specie di Java e Sumatra sono criticamente minacciate, mentre il rinoceronte nero e quello bianco, presenti in Africa, stanno subendo il più grave attacco di bracconaggio della loro storia (dai 13 esemplari uccisi nel 2007 ai 333 esemplari morti nel 2010).

La causa di ciò è ovviamente la richiesta sempre maggiore del corno di questi animali, costituito da semplice cheratina, la stessa sostanza di cui sono composte le nostre unghie ed i nostri capelli, che viene usato nella medicina tradizionale asiatica e sul mercato ha un valore di 10.000 dollari al kilo. L’Interpol stima che il commercio illegale di animali o di parti di essi è il terzo business più redditizio al mondo, preceduto solo dal traffico di armi e di droga.

I numeri del massacro dei rinoceronti sono impressionanti ma spiegano perfettamente il problema: nel 1970 la popolazione di questi pachidermi africani ammontava a 70.000 esemplari. Nel 2007 questo numero è sceso drasticamente a quota 11.000. Quest’anno sono già stati uccisi 225 esemplari, ma questo numero sconcertante è in continua crescita, anche a causa dei mezzi sofisticati, come elicotteri, armi automatiche e binocoli infrarossi usati dai bracconieri per ucciderli. Per far fronte a questo sterminio incontrollato, le autorità sudafricane hanno impiegato anche le forze militari, ma purtroppo i dati confermano una crescita esponenziale del triste fenomeno, anche a causa delle scarse risorse finanziarie ed umane delle riserve naturali e, della corruzione di coloro che dovrebbero proteggere e pattugliare queste aree.

Il governo sudafricano è arrivato addirittura a pensare di legalizzare la vendita del corno di rinoceronte, poiché crede che ciò diminuirebbe drasticamente le possibilità di guadagno sul mercato nero, rendendo meno conveniente l’attività di bracconaggio. Anche in Italia il problema della mattanza dei rinoceronti è particolarmente sentita e proprio in questi giorni si svolge in tutto il paese un ciclo di conferenze organizzate dal Parco Natura Viva di Verona, in collaborazione con l’A.I.E.A. (Associazione Italiana Esperti d’Africa) e con l’ IAPF – (International Anti Poaching Foundation), per sensibilizzare il mondo scientifico riguardo il rischio di estinzione di questo meraviglioso animale, ma anche per far conoscere gli sforzi che si stanno compiendo in Sud Africa per la sua salvaguardia e le strategie di gestione che vengono impiegate giornalmente per la lotta contro questo sterminio.

Poiché la natura è un equilibrio perfetto, costituito da più componenti che convivono e si sostentano a vicenda, la scomparsa del rinoceronte comprometterebbe la vita di molte altre specie presenti sul territorio africano, senza contare che avrebbe ripercussioni anche sulla risorsa economica e di sviluppo sociale più importante del continente nero: il turismo ecologico. E’quindi fondamentale agire finchè si è ancora in tempo per scongiurarne l’estinzione.

(Le date delle conferenze sono: 13/10/2011 Torino, Museo di Scienze Naturali; 14/10/2011 Genova Acquario; 15/10/2011 Milano, Museo di Storia Naturale; 16/10/2011 Verona,Parco Natura Viva; 17/10/2011 Firenze, Museo della Specola; 18/10/2011 Roma, Museo Civico di Zoologia.

Per maggiori informazioni: www.espertiafrica.it e www.parconaturaviva.it ).

* da Scienze-Naturali.it 16 ottobre 2011

martedì 18 ottobre 2011

Sperimentazione animale: un immenso equivoco


Comunicato di EQUIVITA del 18 ottobre 2011

In seguito ai commenti letti sulla manifestazione di “Fermare Greenhill” dello scorso fine settimana, il Comitato Scientifico EQUIVITA tiene, esprimendo il suo pieno appoggio all’iniziativa degli attivisti, ad aggiungere quanto segue:

Un immenso equivoco, sovente interessato, ci illustra il dibattito sulla sperimentazione animale (o vivisezione), solo quale problema etico, mettendoci nell’apparente necessità di scegliere tra la difesa dei diritti degli animali e quella della ricerca scientifica. Il polverone che viene sollevato tiene sempre nascosta una questione fondamentale (che sta a cuore a tutte le parti in causa, perché riguarda la salute umana): hanno un valore scientifico i test fatti sugli animali (che al 75% riguardano la tossicità delle sostanze)?

La maggioranza degli scienziati indipendenti oggi dichiara “no
”.

Già nel 2007 il NRC, Consiglio Nazionale delle Ricerche US, esprimeva la necessità di un cambiamento radicale nelle prove di tossicità che dovevano “essere trasferite dall’animale alle cellule in vitro, per garantire maggiore scientificità nella valutazione degli effetti delle sostanze chimiche sulla salute e l’ambiente” (e i maggiori Enti di controllo US hanno accolto tale indicazione firmando un accordo nel corso del Congresso annuale dell’AAAS (Associazione Americana per l’Avanzamento delle Scienze),)

Successivamente “Nature”, tra i molti articoli di sostegno al nuovo paradigma, riportava il 10/11/05, in un editoriale: “Gli scienziati dell’ECVAM, Centro Europeo per la Validazione dei Metodi Alternativi, sostengono che i test su animali sono altamente inaffidabili, che i metodi sostitutivi miglioreranno le valutazione di tossicità e che è d’obbligo mettere in evidenza la maggiore predittività dei nuovi metodi”.
Mentre Jeremy Rifkin scriveva su “l’Espresso” il 15/11/07 “da anni le associazioni antivivisezioniste vengono schernite da enti scientifici e lobby industriali, ma ora l’establishment è arrivato alla stessa conclusione: le prove di tossicità fatte sugli animali sono scienza di cattiva qualità e dalla loro sostituzione dipende la salvezza di molte vite umane”.

Dopo molte altre prese di posizione sulla stessa emergenza, l’ultima conferma ufficiale risale a pochi mesi fa: é la lettera aperta di numerosi scienziati inglesi pubblicata su Lancet (6/2011) e indirizzata al primo ministro Andrew Lansley. In essa si avverte l’apprensione per i numerosi decessi dovuti alle reazioni avverse ai farmaci. Questi sono in parte causati, secondo gli scienziati, dalla sperimentazione animale che precede la loro commercializzazione.
Lo scienziato Tony Dexter, che gestisce un laboratorio di ricerca nel Cheshire ed è uno dei firmatari, ha dichiarato: "Un problema fondamentale è che un topo non è un essere umano. I topi sono diversi nella taglia, nel metabolismo, nella dieta alimentare, quindi l'uso di animali per predire gli effetti sugli esseri umani è difficile.
Il cinquanta per cento dei composti che si dimostrano innocui nei ratti danno prova di non essere innocui negli esseri umani, quindi è davvero come fare il lancio di una moneta".
Gli esperti chiedono esperimenti basati sulla risposta cellulare umana ai farmaci che si intendono commercializzare; dunque uno spostamento verso un nuovo paradigma scientifico che tenga conto dell’inaffidabilità della sperimentazione animale.
Centoquarantotto membri del Parlamento inglese hanno firmato una mozione di supporto a tale proposta.


Proseguire oggi con le prove su animali, in un momento in cui le nuove conquiste scientifiche ci consentono valutazioni di gran lunga più affidabili, più complete e più rapide (nonché più economiche) di quelle fornite dagli animali, significa sperperare risorse economiche, causare sofferenze inutili e essere causa di un ritardo irrecuperabile nella ricerca scientifica.
Comitato Scientifico EQUIVITA 06 3220720 begin_of_the_skype_highlighting 06 3220720 end_of_the_skype_highlighting begin_of_the_skype_highlighting 335 8444949 begin_of_the_skype_highlighting 335 8444949 end_of_the_skype_highlighting begin_of_the_skype_highlighting equivita@equivita.it www.equivita.org

mercoledì 12 ottobre 2011

Green Hill: presidio No Stop



da venerdì 14 ottobre ore 15,30
a sabato 15 ottobre ore 14


presidio a Montichiari (Brescia)


in via Zeno presso l'allevamento di cani Beagle da laboratorio Green Hill

domenica 9 ottobre 2011

Emilia Romagna: MoVimento 5 Stelle, l'unico contro la caccia

Il MoVimento 5 Stelle è stato l'unico in Regione Emilia Romagna a votare contro la barbarie della cattura di uccelli da richiamo. Per i partiti, in modo bipartisan, contano più i cacciatori delle direttive europee e della protezione dell'ambiente.

Di seguito l'intervento di Andrea Defranceschi, capogruppo del MoVimento 5 Stelle.

"Prendo atto che questa Giunta è favorevole alla caccia, a partire dal Presidente Vasco Errani. È stata una precisa scelta politica del governo regionale quello di riproporre la barbara pratica degli uccelli da richiamo. Infatti la direttiva comunitaria non obbligava ad autorizzarla, così come giustamente hanno fatto altri Paesi europei. Mi scandalizza ben di più che abbia votato a favore di questo progetto di legge una maggioranza che teoricamente ha al proprio interno un'anima verde, invece nulla: il gruppo SEL-Verdi s'è spaccato, con un voto a favore e uno contro. Anche la Federazione della sinistra, con un'astensione e un voto contro e l'IdV, un favorevole e un contrario, non hanno espresso una posizione netta. Solo il MoVimento 5 Stelle ha votato compattamente contro, perché noi siamo contrari alla caccia. Più che mai se per cacciare si usa il sistema dell'uccello da richiamo. Animali tenuti in gabbie piccolissime, irregolari, al buio, scoperti solo perché il proprio canto disperato richiami altri uccelli da massacrare.

È sport questo? È un passatempo? È tradizione? Serve a qualcosa? No, solo il MoVimento 5 Stelle ha una posizione chiara contro la caccia."

dal blog di Beppe Grillo 8 Ottobre 2011

giovedì 6 ottobre 2011

Nuove norme per il trasporto internazionale degli animali


È stato firmato stamattina a Roma il nuovo protocollo d’intesa relativo al settore del trasporto internazionale degli animali.

by redazionepets | News

È avvenuta stamattina la firma del nuovo protocollo d’intesa tra Polizia di Stato e Ministero della Salute relativamente al potenziamento dei controlli sul trasporto internazionale di animali.

Dal momento che l’UE si è ampliata e così gli scambi commerciali tra i vari Paesi, la movimentazione della “merce” preferita dell’uomo, gli animali, si è fatta più intensa. Da qui la necessità di potenziare i controlli su strada dei vettori commerciali dediti a tale tipo di trasporto.

Asca riporta che verranno predisposti servizi congiunti, sia sulle direttrici della rete stradale nazionale, sulle quali vi sono maggiori volumi di traffico di animali vivi. L’obiettivo è, naturalmente, evitare irregolarità.

Gli antispecisti vorrebbero ben altro, considerato che spesso e volentieri la destinazione di suddetti animali è il mattatoio. Il capolinea. Ma, perlomeno, ci si augura che casi come questo vengano evitati.

da: http://petslife.tv/blog 3 ottobre 2011