mercoledì 14 ottobre 2009

LIPU: pesca industriale e inquinamento minacciano BERTA specie vulnerabile nella lista rossa di quelle a rischio

"Pesca intensiva, predatori, inquinamento, distruzione dell'habitat". Sono i principali fattori che da alcuni decenni stanno causando un forte declino degli uccelli marini, a livello globale cosi' come nel Mediterraneo. A denunciarlo e' la Lipu-BirdLife Italia, che durantela scorsa stagione estiva ha effettuato nell'isola di Capraia, nell'arcipelago delle Tremiti (Parco Nazionale del Gargano) una ricerca sulla Bertamaggiore, una specie marina "tra le piu' importanti che nidificano nel Mediterraneo" e classificata come "vulnerabile" dalla 'lista rossa' nazionaledelle specie minacciate di estinzione.
Oltre ai pericoli che le berte incontrano in mare "a causa della pesca industriale con 'palamiti' (una lunga e robusta lenza con numerosi braccioli piu' sottili ognuno dei quali porta un amo ) segnala la Lipu, gli uccelli rischiano di rimanere impigliati e morire per annegamento,all'inquinamento e al disturbo dell'uomo dovuto anche al turismo (il Mediterraneo ospita il 32% del turismo internazionale.....Partito l'anno scorso (con il supporto del ministero dell'Ambiente) con un articolato studio nell'isola di Linosa, in Sicilia, dove vive una grande colonia di Berta maggiore formata da 10mila coppie, lo studio e' proseguito quest'anno con fondi propri dell'associazione appunto nell'arcipelago delle Tremiti, dove la specie nidifica sia sull'isola di San Domino e che su quella di Capraia.

Obiettivo del progetto 'Iba marine' e' quello di studiare le aree di nidificazione e alimentazione in mare aperto utilizzate dalle specie marine indicate nell'allegato I della direttiva comunitaria 'Uccelli', che in Italia sono per esempio la Berta maggiore, la Berta minore, il Marangone dalciuffo e alcune specie di gabbiano come il Gabbiano corso, il Gabbiano Roseo e il Gabbiano corallino. Nelle tre settimane di lavoro passate nell'isola di Capraia, scelta come sede dello studio, i ricercatori della Lipu hanno inserito sul dorso di 16 esemplari di Berta maggiore un dispositivo elettronico (chiamato Gps logger) che ne ha ricostruito i movimenti in mare aperto, dal momento in cuil'animale si allontana dal nido per recarsi in mare aperto e alimentarsi, fino al ritorno, dopo qualche giorno, al nido stesso…. In media, i viaggi delle berte in mare aperto sono durati oltre sei giorni, da un minimo di due giorni fino a un massimo di 12…. E' stato osservato come le berte, in mare aperto, si spostino lungo una direttrice distante tra i dieci e i 20 chilometri dalla costa, e si concentrino per alimentarsi prevalentemente in quattro aree marine: due si trovano presso l'arcipelago delle Tremiti, una di fronte al primo tratto di costa Sud delle Marche, e un'ulteriore piu' a Nord quasi all'altezza del Monte Conero. ...
(DIRE) Roma, 13 ottobre

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