venerdì 9 ottobre 2009

ATTIVISMO AMBIENTALE E POLITICO ED EVOLUZIONE FILOGENETICA

di Dario Tamburrano

“In Occidente abbiamo questa presunzione straordinaria,che mentre noi abbiamo lavorato duramentealla creazione di meraviglie e innovazioni tecnologiche,le altre culture del mondo siano rimaste intellettualmente ferme.Niente potrebbe essere più lontano dalla verità.Né tale differenza è dovuta ad alcun tipo di superiorità degli occidentali in materia.Ora sappiamo che dal punto di vista biologicoè vero ciò che noi abbiamo sempre sognato essere verodal punto di vista filosofico,ovvero che siamo tutti fratelli e sorelle.Per definizione, possediamo tutti lo stesso patrimonio genetico.Ciò significa che ogni singola società e cultura umana,per definizione, condividono la stessa acutezza mentale,la stessa capacità intellettuale.E che il genio grezzo venga messo al servizio della stregoneria tecnologicao a districare il complesso intreccio della memoria relativa a un mito,si tratta semplicemente di scelte e orientamenti culturali.” (Wade Davis, The Ethnosphere and the Academy )


ATTIVISMO E PARADOSSI DELL’ERA CONTEMPORANEA

Diritti umani e giustizia sociale, decrescita e sostenibilità ambientale, sarà capitato a tutti noi, almeno una volta, di chiedersi se l’impegno che mettiamo nel diffondere e difendere questi principi possa ottenere risultati tangibili e duraturi. Confrontandosi con i nostri stessi più cari amici e familiari, quanti di loro si mostrano del tutto refrattari ad un qualsiasi cambio di atteggiamento non conforme ai disvalori standardizzati e globalizzati dell’apparire, del consumo e della crescita materiale ad ogni costo? Quante volte, ci siamo sentiti una goccia solitaria ed alla deriva in un mare troppo grande? Quante volte, confusi e disorientati, senza certezze, in questo magma contemporaneo di eventi ed informazioni contrastanti e parcellizzate che quotidianamente irrompono nelle nostre coscienze? La storia della specie ha subito negli ultimi secoli una accelerazione logaritmica. Oggi una sola generazione è stata testimone di un esplosione demografica e produttiva senza precedenti. L’applicazione delle tecnologie ha creato oggetti e servizi che hanno rivoluzionato in brevissimo tempo gli usi ed i costumi dei singoli e delle masse. Abbiamo assistito alla globalizzazione delle idee e delle merci, all’avvento della mobilità individuale su scala planetaria, alla fine della guerra fredda ed al crollo di tutte le ideologie politiche che fino a pochi anni dominavano il mondo. Se tutto ciò ha portato grandi speranze, i neofondamentalismi economici e religiosi, la crisi degli ecosistemi, il progressivo impoverimento delle risorse naturali, l’instabilità climatica, lo sfruttamento neocoloniale di buona parte del pianeta, il genocidio, non solo culturale, delle diversità, ci hanno instillato d’altra parte enormi preoccupazioni ed interrogativi.L’uomo contemporaneo occidentalizzato, che grazie alla disponibilità di grandi mezzi, sarebbe dovuto crescere in senso critico, in tempo libero ed in libertà e diritti, è invece diffusamente anestetizzato, inconsapevole ed impotente. Imbrigliato in questo incredibile paradosso della modernità. All’interno di questo quadro si inserisce a sorpresa l’interpretazione olistica e positiva dello stato attuale dell’umanità che Pawl Hawken ci fornisce nel suo ultimo saggio “Moltitudine Inarrestabile”.

IL PANORAMA GLOBALE DEI MOVIMENTI LOCALI E SOVRANAZIONALI

Hawken esordisce delineando un ampio panorama delle organizzazioni e delle comunità che attualmente operano nel pianeta per la difesa dei diritti umani e civili e per la sostenibilità ambientale. Emerge da questa sorta di censimento che questo numero è impressionante in ogni luogo e senza differenza di razza e cultura. Queste associazioni di individui costituisco nel loro complesso un movimento spontaneo ed auto-organizzato, senza un centro ed un’ideologia portante che sfugge alla categorizzazione classica al punto tale che i media non sono in grado di recepirne la portata ubiquitaria e di coglierne l’aspetto innovativo.

LA FUSIONE DELLE CULTURE INDIGENE CON L’AMBIENTALISMO E LA GIUSTIZA SOCIALE

Secondo Hawken, in questo che egli definisce il “movimento senza nome”, stanno confluendo in un’unica visione sia gli insegnamenti e i valori delle culture indigene di ogni continente, sia le tematiche proprie dei movimenti ambientalisti, per la giustizia sociale ed i diritti umani. Per la prima volta nella storia dell’uomo si assiste ad una moltitudine di individui che a volte inconsapevolmente, pur nella loro diversità, operano nella stessa direzione.

IL SISTEMA IMMUNITARIO DEL PIANETA

Similmente ad un sistema immunitario che è formato da più parti che collaborano tra di loro per reagire agli attacchi infettivi, questo movimento è, per Hawken, paragonabile ad una risposta immune della specie umana nel suo complesso, come reazione di autodifesa alle politiche economiche di sfruttamento dei popoli e di distruzione degli ecosistemi che minano la sopravvivenza dell’umanità stessa.

SALTO QUANTICO FILOGENETICO

Questo movimento dei movimenti può pertanto essere considerato come un nuovo organismo, un salto quantico filogenetico e culturale, in risposta alle nuove pressioni ambientali e storiche, cui la nostra specie è attualmente soggetta. Sappiamo che miliardi di anni fa, da un brodo primordiale di atomi e molecole, sono miracolosamente ed improvvisamente nate le prime cellule capaci di autoreplicarsi, le quali si sono differenziate ed unite collaborativamente prima in organismi pluricellulari e poi in esseri superiori dotati di tessuti ed organi comunicanti per mezzo del sistema nervoso.

INTERNET COME SISTEMA NERVOSO, DATI CULTURALI COME GENI

Ecco che, oggi, ha preso forma un corpo unico formato da una moltitudine di organizzazioni ed individui, che interagiscono tra di loro, grazie all’avvento dei nuovi media sociali figli di internet; l’esistenza di una rete di comunicazione così ramificata e veloce, rappresenta il sistema nervoso di questo organismo simbiontico sovraspecie i cui geni non sono più le molecole di DNA, ma le informazioni multiculturali presenti e latenti che nella rete sono memorizzate, attivate e trasmesse in un’inarrestabile fecondazione incrociata dalle conseguenze inesplorate ed imprevedibili.

DIVERSITA’, SIMBIOSI E RESILIENZA

Questo fenomeno di tipo organico è in grado di mutare e di riorganizzarsi velocemente come un virus, in virtù proprio dell’assenza di un ideologia statica e di un controllo centrale, e fa, della molteplicità di culture e conoscenze integrate, il suo punto di forza, analogamente ad un sistema naturale che aumenta la sua resilienza parallelamente al crescere della sua biodiversità.

IL MOVIMENTO COME NUOVA FORMA DI VITA INTELLIGENTE, INVISIBILE E SOVRA SPECIE

Un movimento, quindi, particolarmente intelligente per la sua adattabilità che ha tutto l’aspetto di una forma di vita nuova e non catalogabile, e quindi invisibile, potenzialmente in grado, pertanto, di affrontare e superare le enormi sfide che ci attendono. E’ un evento di portata epocale nella storia dell’uomo che fornisce un significato assai profondo al nostro impegno individuale e collettivo. Senza saperlo, ne facciamo già parte e ci ha già contagiato vivendo dentro di noi. Chi è in grado di vedere anche in Italia il superamento degli schieramenti ideologici ed immobilizzanti del secolo scorso, sta già costruendo in maniera consapevole, il futuro sostenibile, sociale e politico del nostro paese.

30 giugno 2009

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