lunedì 10 agosto 2009

Caccia alle foche, nuovo stop dall'Europa

Nei 27 Paesi Ue consentito solo un mercato minimo, legato alla sopravvivenza degli inuit»

Approvato definitivamente il divieto di importare prodotti derivati da tutte le specie, dalle pelli al grasso


L'Europa si conferma un continente amico delle foche. Il Consiglio dei ministri degli esteri della Ue ha infatti approvato in definitiva un nuovo regolamento, già varato dalla Commissione di Bruxelles e approvato dall'europarlamento, che vienta l'arrivo sul mercato dei 27 Paesi membri di prodotti derivati dalla caccia condotta con finalità commerciali e di lucro. Secondo la norma salva-foche,sarà consentito solo l'ingresso dei prodotti della tradizionale caccia, legata a motivi di sopravvivenza, praticata dalle popolazione degli Inuit che abitano in Alaska, Canada, Groenlandia e Russia. I prodotti frutto della caccia condotta per una gestione sostenibile delle risorse marine potranno essere commercializzati solo senza scopo di lucro e l'importazione concessa solo se di natura occasionale, esclusivamente per beni di uso personale dei viaggiatori.

Il divieto di commercio riguarda tutti i prodotti derivati da tutte le specie di foche e include pelli, organi, carni, olio e grasso, che possono essere impiegati per medicine e cosmetici. Diversi Stati membri della Ue hanno già adottato o intendono adottare norme che proibiscono il commercio di prodotti derivati dalle foche e il regolamento quindi rende omogenee le diverse norme, in modo da evitare frammentazione e distorsione del mercato europeo.Le regole armonizzate diventeranno efficaci nove mesi dopo la pubblicazione del regolamento, dando a Commissione e Stati membri il tempo di mettere a punto le necessarie misure di attuazione.

"È un risultato storico " commenta il vicepresidente della Lega antivivisezione, Roberto Bennati . "Con questa decisione il Consiglio del'UE ha dato una risposta ai 30 anni di battaglie contro la mattanza delle foche a fini commerciali, portate avanti delle associazioni animaliste in tutta Europa e fatta propria in Italia dalla Lav ". Il divieto di commercializzazione dei prodotti vuole essere un freno alla caccia che viene condotta spesso con metodi cruenti, più volte documentati dalle associazioni animaliste (
guarda il video girato dall'Ifaw): i cuccioli, le cui pelli più morbide sono considerate di maggiore pregio, vengono colpiti a bastonate e lasciati agonizzare fino alla morte . Il crollo della domanda da un mercato importante come l'Europa - questo è l'intento delle nuove norme - dovrebbe ora lasciare i cacciatori senza clienti scoraggiandoli dunque dal continuare con tali massacri.
(da La Stampa 27 luglio 2009)

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