lunedì 10 gennaio 2011

Nel paradiso dei gorilla arriva … il petrolio


di Gino Radi

GEAPRESS – La denuncia è del WWF. La Soco, multinazionale dello sfruttamento ed esplorazione di giacimenti di gas e petrolio con sede a Londra, vorrebbe punzecchiare di qua e di là il manto boscoso del Virunga National Park, nella Repubblica Democratica del Congo. In tale maniera, secondo il WWF, verrebbero improvvisamente meno decenni di campagne internazionali che hanno preservato un’area unica al mondo, dichiarata Patrimonio dell’Umanità. Recentemente, peraltro, era stata pure diffusa la notizia che le popolazioni di Gorilla di montagna si erano in parte riprese dalle falcidie dei bracconieri che stavano portando all’estinzione un animale divenuto, grazie a Dian Fossey, un simbolo della conservazione mondiale della natura (vedi articolo GeaPress). Per questo il WWF si appella alle autorità congolesi.

In effetti la SOCO ha annunciato alcune variazioni nei piani di utilizzo dei bacini di estrazione collocati, per le sue trivelle, prevalentemente in Vietnam e Centro Africa. Da offshore, ovvero trivelle in mare, ad onshore. Si ricorda, a tale proposito, che la dannosità di questi impianti, sebbene solo di esplorazione, non è dovuta esclusivamente ai rischi diretti di inquinamento. In molti casi si tratta di costruire strade di accesso in aree remote (parimenti agli impianti eolici anche italiani) le quali, oltre a devastare aree spesso incontaminate, costituiscono facili vie di accesso ai bracconieri. Nel Virunga i bracconieri sarebbero felicissimi di essere agevolati nel riprendere ad affumicare carne di gorilla, inviare cuccioli agli zoo di mezzo mondo e destinare le mani dei grandi primati per farne posacenere.

( GEAPRESS 6 gennaio 2011 )

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