domenica 6 settembre 2009

Chi ha paura del lupo?

Cuneo, la Coldiretti propone "ronde” anti lupo. Contrari gli ecologisti: "Il lupo è una specie-simbolo, va tutelato".

La convivenza con i lupi si fa sempre più difficile e dopo gli attacchi registrati nelle ultime settimane nelle vallate cuneesi, i pastori e la Coldiretti chiedono a gran voce nuovi interventi da parte della Regione Piemonte e degli organi competenti. La tradizionale monticazione degli animali in alpeggio oltre ad essere una risorsa fondamentale per l’economia montana, rappresenta anche un modo per valorizzare il territorio alpino e le tradizioni culturali che lo caratterizzano.
Con il ritorno del lupo nel territorio cuneese – dice la Coldiretti - il lavoro dei pastori è però notevolmente cambiato divenendo sempre più complesso e oneroso e stravolgendo le abitudini di una pratica storica come quella della pastorizia in alta montagna. Non è infatti più possibile lasciare gli animali in alpeggio allo stato brado, impiegando il tempo in tutte le altre attività che caratterizzano il lavoro in montagna, dalla lavorazione del latte alla fienagione.
Negli ultimi anni si è infatti reso necessario un continuo vigilare su greggi e mandrie, al fine di proteggerle da attacchi di lupi e cani randagi poiché recinzioni elettrificate e cani da pastori spesso non sono più sufficienti per scongiurare il pericolo. Secondo i dati forniti dal 'Centro per la conservazione e gestione grandi carnivori', nel corso degli ultimi tre anni la situazione relativa ai danni da attacchi da canide in Piemonte sembra essersi lievemente stabilizzata….

Nelle ultime settimane però, in particolare dopo l’attacco eclatante a 17 vitelli avvenuto nel mese di luglio in Valle Tanaro, il problema della convivenza tra il grande predatore e la pastorizia è tornato alla ribalta mettendo in luce come gli indennizzi fino ad ora previsti per i danni da attacchi di canidi non siano più sufficienti. …. ecco quindi la proposta della Coldiretti, che chiede la collaborazione degli animalisti locali. Volontari che collaborino con i pastori alla sorveglianza di greggi e mandrie minacciate dai raid dei branchi senza controllo. Tale progetto ha però incontrato la netta opposizione sia del WWF, che dell'ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali).
Massimiliano Rocco, responsabile WWF per il programma specie afferma come "Le ronde proposte dalla Coldiretti contro i lupi non sono la soluzione". Per Rocco, la pastorizia deve ritrovare gli strumenti di convivenza con i predatori, smarriti nel secolo scorso con la loro quasi estinzione. Tali strumenti non devono quindi contemplare pratiche di sterminio, in quanto inefficaci a gestire il rapporto uomo-animali.Sulla presunta pericolosità dei branchi, Rocco è categorico: "Non si ha memoria nel nostro Paese di minaccia del lupo a persone: la vera minaccia è il bracconaggio perpetrato ovunque con veleni, lacci e armi da fuoco che mietono vittime tra lupi, orsi, linci, aquile, grifoni e altri animali ancora".


da Il girasole (
www.girasoleonline.org )

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