giovedì 22 marzo 2012

Greenpeace e Rio Mare


Rio Mare è la scatoletta più consumata dagli italiani, ma pochi sanno che, per pescare il suo tonno, vengono utilizzati metodi di pesca distruttivi. La pesca con i FAD, ovvero quegli oggetti galleggianti utilizzati per concentrare i pesci, causa non solo la cattura di esemplari giovani di tonno, ma di numerosi altri animali marini, tra cui specie in pericolo, come squali e tartarughe.

Rio Mare si è impegnato a usare tonno pescato con metodi sostenibili (quali canna o reti senza FAD) solo nel 45% dei suoi prodotti. Ma una "qualità responsabile" a metà non esiste. Scrivi all'amministratore delegato di Bolton Alimentari, l'azienda che produce le scatolette Rio Mare, e chiedigli di adottare gli stessi standard per il 100% dei suoi prodotti. Più di 28 mila cyberattivisti come te gli hanno già scritto. Bolton sta rispondendo a tutti ma il suo non è un vero impegno a utilizzare solo metodi di pesca sostenibili: lascia aperta la porta ai FAD. Deve smettere subito!

La terza edizione della nostra classifica "Rompiscatole" dimostra che, quando sono i consumatori a chiederlo, le aziende sanno muoversi verso la sostenibilità. Aiutaci a fare pressione sul più grande marchio italiano. Con la tua e-mail puoi convincerlo a cambiare in un click.

Altre aziende l'hanno già fatto. Che cosa aspetta Rio Mare?

Giorgia Monti, Responsabile campagna Mare Greenpeace Italia

SCRIVI A RIO MARE

Precisazione di BoltonAlimentari (Rio Mare) sulla “Classifica Rompiscatole” di Greenpeace

Bolton Alimentari:

- si è impegnata ad utilizzare il 45% di tonno pescato con metodi sostenibili entro il 2013

- a gennaio di quest'anno, ha esteso l'obiettivo al 100% di tonno proveniente da pesca con metodi sostenibili entro il 2017.

Da sempre impegnata nella tutela della sostenibilità del tonno, come testimonia l'adesione ormai ventennale al programma Dolphin Safe, Bolton Alimentari è tra i fondatori, nel 2009, della ISSF (International Seafood Foundation /iss-foundation.org) alla quale oggi aderisce il 70% dell'industria conserviera mondiale del tonno. ISSF è una organizzazione no-profit che ha come obiettivi la sostenibilità della pesca del tonno, la riduzione della pesca accidentale e la salvaguardia dell'ecosistema marino. ISSF ha come membri i più autorevoli scienziati e biologi marini e il World Wild Fund for Nature (WWF).

Tramite ISSF Bolton Alimentari partecipa al più grande progetto di ricerca scientifica volto a rendere più sostenibili le attuali tecniche di pesca del tonno, il progetto "Major Tuna Conservation", a cui partecipano WWF, Birdlife International, NOAA (National Oceanic Atmospheric Administration), RFMO (Regional Fisheries Management Organisations), con il patrocinio della FAO.

La pesca sostenibile è la principale area in cui Bolton Alimentari si è impegnata attraverso il progetto di Corporate Social Responsability "Qualità Responsabile", lanciato nel 2011 con la pubblicazione del primo report di sostenibilità, che vede impegnata l'azienda anche nelle aree della tutela dell'ambiente, selezione, analisi e controlli delle materie prime, tracciabilità, nutrizione e benessere, rispetto delle persone.

Infine, l'azienda sta attualmente implementando ulteriori iniziative, tra le quali:

- il vincolo, per tutti i fornitori, al rispetto della "Tuna Policy Bolton Alimentari 2011-2013" per una pesca sostenibile, che prevede tra l'altro: divieto di utilizzare tonno pescato da Long Liner, divieto allo "shark finning"; divieto di approvvigionamento da società con barche iscritte nelle liste IUU - Illegal, unreported and unregulated fishing (pesca pirata), certificazione Dolphin Safe.

- diversificazione dei metodi di pesca utilizzati, quali il progetto Pole&Line (metodo di pesca a canna) promosso da Bolton Alimentari alle Isole Solomon, come fonte alternativa di approvvigionamento per i prodotti di Bolton Alimentari.

Bolton Alimentari è aperta ad un dialogo costruttivo tra tutti gli attori del sistema per un progresso realmente sostenibile.

( 20 marzo 2012 )


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