Lo ha reso
noto la Lega Antivivisezione che ora chiede ''il processo per punire i
responsabili e chiudere l'allevamento della morte'' che ospitava i cuccioli
destinati alla sperimentazione animale
di Davide Turrini *
Nel futuro dei 2500 beagle di
Green Hill ci saranno solo le morbide cucce delle loro famiglie
affidatarie. L’azienda Green Hill di Montichiari, infatti, ha rinunciato
al ricorso in Corte di Cassazione contro il sequestro probatorio
disposto dalla magistratura bresciana. Lo ha reso noto la Lav (Lega
Antivivisezione) che ora chiede ”il processo per punire i responsabili e
chiudere l’allevamento della morte” che ospitava cani beagle destinati
alla sperimentazione animale. ”Siamo felici – spiega l’associazione animalista
– Questa nuova tappa della vicenda giudiziaria conferma la validità del
sequestro probatorio dei beagle di Green Hill disposto dalla Procura della
Repubblica di Brescia. Ora si faccia il processo per punire i responsabili
e chiudere definitivamente l’allevamento della morte”. Secondo la Lav,
”questa ritirata fa supporre che ad una nuova valutazione del caso, la ditta
abbia finalmente capito che non aveva alcuna possibilità di vincere e fa ben
sperare per il buon esito della vicenda giudiziaria”.
Gli oltre 2.600 beagle sequestrati
nel luglio scorso a Montichiari (Brescia) e affidati a famiglie sotto custodia
giudiziaria possono quindi continuare a dormire sonni tranquilli. Una vicenda,
quella di Montichiari che ha avuto il suo apice il 28 aprile 2012, quando
durante il pomeriggio circa un migliaio di manifestanti ha sfondato le
recinzioni dello stabilimento bresciano ”liberando” una cinquantina di cuccioli
e fattrici dell’allevamento, tenuti in gabbia e pronti per essere venduti ai
laboratori di sperimentazione animale.
Il 28 aprile, 13 manifestanti sono stati
comunque arrestati in flagranza di reato. Il loro iter giudiziario è
ancora in corso. L’udienza preliminare per gli attivisti si sarebbe dovuta
tenere proprio il 19 febbraio, ma per un vizio di forma (errata comunicazione a
tutti gli imputati) verranno disposte nuove notifiche e verrà fissata una nuova
udienza.
Il 18 luglio 2012 il corpo
forestale dello Stato aveva eseguito il sequestro della Marshall di
Montichiari. Alle operazioni di ispezione e sequestro della struttura, disposte
dal pm Cassani della Repubblica di Brescia, avevano partecipato circa 30
forestali appartenenti ai Comandi provinciali di Brescia, Bergamo e al Nucleo
Investigativo per i Reati in danno agli Animali (Nirda), assieme al
personale della Questura di Brescia. Pochi giorni dopo sono iniziate le
operazioni di affido coordinate da Legambiente e Lav che hanno permesso
di adottare tutti gli oltre 2500 beagle.
Il 3 agosto 2013 il tribunale del Riesame
aveva dissequestrato l’azienda, ma mantenuto il vincolo sugli animali: per
questo la Marshall era ricorsa in Cassazione. L’udienza prevista per
giovedì 21 febbraio 2013 a Roma ora sarà quindi solo una formalità. Non più di
tre giorni fa, infine, proprio davanti ai cancelli di Green Hill si è svolta
una fiaccolata di protesta con oltre 2000 partecipanti, per la maggior parte
proprietari dei beagle in affido, che hanno ricordato a gran voce che “i loro
cani non sarebbero mai più rientrati nel lager di Montichiari”. E come in una
favola Disney, l’happy end è arrivato.
* da ilfattoquotidiano.it
, 19 febbraio 2013
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