sabato 31 marzo 2012

E’ uscito il settimo numero di Pelo & Contropelo


E’ uscito il settimo numero a 8 pagine del periodico animalista.

fra gli articoli:

Il referendum sulla caccia in Piemonte, i reati contro gli animali,

ricette vegetariane, adozioni di animali

Il link per il download è:
www.lacincia.it/docs/pelo_contropelo_20120301.pdf


Per scaricare i numeri precedenti:
www.lacincia.it/docs/pelo_contropelo_20100701.pdf n. 1/2010
www.lacincia.it/docs/pelo_contropelo_20101002.pdf n. 2/2010
www.lacincia.it/docs/pelo_contropelo_20110103.pdf n. 1/2011
www.lacincia.it/docs/pelo_contropelo_20110404.pdf n. 2/2011
www.lacincia.it/docs/pelo_contropelo_20110705.pdf n. 3/2011
www.lacincia.it/docs/pelo_contropelo_20111006.pdf n. 4/2011
www.lacincia.it/docs/pelo_contropelo_suppl_20111006.pdf supplemento n. 4/2011


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venerdì 30 marzo 2012

L’Emilia Romagna prima regione a vietare i circhi


di Davide Turrini e Giulia Zaccariello *

Non potranno piantare più i tendoni tutte le strutture che portano con sé animali esotici. Ora la delibera dovrà diventare norma e infine dovrà essere applicata dai singoli comuni. La Lega AntiVivisezione: "Contentissimi del risultato ma se la legge verrà applicata dovremo comunque vigilare"

Vita dura per i circhi che usano animali per i loro spettacoli. La regione Emilia Romagna ha dato il via libera a una risoluzione, per limitare l’attività di tutti quei tendoni viaggianti che mettono in scena esemplari selvatici, dai rettili ai mammiferi. Niente più elefanti, giraffe, e orsi. E stop anche a tigri, foche, delfini e elefanti. Il testo, proposto dal Movimento 5 stelle, impegna la giunta ad attivarsi “affinché i comuni adottino appositi regolamenti e vietino la sosta” a chi fa esibire questi animali. E invita i sindaci dell’Emilia Romagna a prendere esempio da alcune città, come San Lazzaro, Medicina e Bologna, che hanno già detto no alle esibizioni di categorie esotiche o in estinzione.

“Oggi abbiamo votato un atto importante – ha commentato Andrea Defranceschi, capogruppo del Movimento 5 stelle in Regione – che restituisce dignità agli animali. È una grande vittoria”. Esultano anche le associazioni animaliste, da mesi impegnate in una campagna contro lo sfruttamento degli animali dei circhi. A gennaio la Lega antivivisezione, Animalisti italiani e l’associazione Salviamo gli orsi dalla Luna avevano organizzato una serie di contestazioni in giro per la Regione, prendendo di mira anche uno tra i nomi più noti dell’attività circense in Italia, quello della famiglia Orfei.

Al centro della protesta il trattamento degli animali nei tendoni, costretti a subire, secondo gli attivisti, addestramenti con scariche elettriche, e a trascorrere gran parte del tempo al freddo, in gabbia e in catene al seguito del tendone di turno. “È il momento di considerare che un orso che sfreccia su una bicicletta – era stato il loro appello – o un elefante che con enorme sofferenza concentra tutto il suo peso di pachiderma su una sola zampa sono numeri che si possono trovare senza fatica sotto un qualunque tendone da circo e che sottopongono gli animali a stress psicofisici dannosi”.
Con la risoluzione l’Emilia Romagna ha quindi deciso di accogliere l’appello delle associazioni, approvando un provvedimento che di fatto mira a inibire le esibizioni di animali esotici. Nel testo l’Assemblea si dichiara “in totale disaccordo con l’attendamento nel territorio regionale di circhi e mostre viaggianti che usano alcuni esemplari di animali”.

“Meglio di così non poteva andare”, afferma Annalisa Amadori di Lav Emilia Romagna, “la regione ha recepito la nostra richiesta quasi interamente. E’ il coronamento di una lunga serie di battaglie e di tutti gli sforzi fatti. Ora però la giunta del presidente Errani dovrà trasformare la risoluzione del consiglio regionale in norma perché se rimane così non ha ancora valore concreto”.
Effettuata la modifica alla delibera attuativa tutti i comuni dell’Emilia Romagna saranno obbligati a far rispettare questo divieto a tutti quei circhi che vorranno attendarsi: “Già sei comuni (Bologna, San Lazzaro, Medicina, San Giovanni in Persiceto, Castello di Serravalle e Monteveglio) avevano scelto autonomamente di imporre questo divieto. D’ora in avanti dovranno farlo tutti, volenti o nolenti, pena l’illegalità”.

L’Emilia Romagna diventa così la prima regione italiana a limitare drasticamente l’attività dei circhi nell’ esibire animali esotici nei circhi, snaturandone la vita: “Facciamo comunque attenzione. Una volta che la norma verrà resa applicabile, soprattutto nei primi tempi bisognerà vigilare, come abbiamo fatto recentemente nel Comune di Bologna, quando abbiamo rilevato che un circo si era esibito con animali esotici tra i tendoni, per poi ricevere il plauso e relativi provvedimenti dell’assessore Rizzo Nervo”.

* 29 marzo 2012

lunedì 26 marzo 2012

Nasce la federazione Diritti animali e Ambiente


Nel mondo delle associazioni ambientaliste ed animaliste nasce qualcosa di nuovo, e il fatto va registrato:

la "Federazione italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente – Nel Cuore" è stata presentata a Roma dai vertici delle principali associazioni nazionali: Michela Vittoria Brambilla, "motore" del nuovo soggetto e presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente (LEIDAA), Massimo Comparotto, presidente dell'Organizzazione Internazionale Protezione Animali (OIPA), Gianluca Felicetti, presidente della Lega Anti Vivisezione (LAV), Carla Rocchi, presidente dell'Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA), Laura Rossi, presidente della Lega Nazionale per la Difesa del Cane (LNDC), Gaetano Benedetto, direttore politiche ambientali WWF, Rosalba Giugni, presidente Marevivo, e Danilo Selvaggi, vicepresidente della Lega Italiana Protezione Uccelli (LIPU- Birdlife Italia).

Sulla base di una nuova forma di condivisione, legando le associazioni ambientaliste a quelle animaliste con un "patto di scopo", d'ora in poi realtà diverse, nate in tempi e con obiettivi diversi, si muoveranno come un soggetto unico, più forte e più rappresentativo, come un "gruppo di pressione" che parlerà all'opinione pubblica e incalzerà la politica e le istituzioni a tutti i livelli: locale, nazionale ed europeo. "Ciascuno di noi – spiega l'on. Brambilla - ha dietro di sé un'esperienza in fatto di battaglie ecologiste o animaliste, e proprio da questa esperienza è nata la riflessione – semplice fino alla banalità, se si vuole – che ci ha portati alla Federazione: la frammentazione non ha certo giovato alle cause per cui ci siamo battuti in tanti anni: occorreva superarla e rafforzare un movimento d'opinione che ha tutti i numeri per pesare moltissimo nella nostra società". La Federazione persegue la promozione, la tutela e la valorizzazione dell'ambiente e del rispetto degli animali come un obbligo individuale e sociale, di valenza universale. Inoltre, diffonderà una cultura di rispetto verso gli animali, e conseguentemente, si batterà per l'abolizione della sperimentazione in vivo sugli animali, dell'utilizzo degli animali nei circhi e negli zoo, dell'uccisione di animali allo scopo di produrne pellicce, degli allevamenti intensivi e si impegnerà per la promozione delle scelte alimentari vegetariane e vegane.

Il "Patto di scopo" riguarda il rilancio del tema della conservazione della natura e dell'ecosistema marino, nonché del sistema nazionale delle aree protette, terrestri e marine, con particolare attenzione alla loro mission di tutela della biodiversità; la tutela della fauna selvatica; l'abolizione della caccia e la lotta al bracconaggio, al commercio illegale di fauna e in genere alle illegalità a danno della natura e degli animali; la promozione dell'utilizzo di energie rinnovabili nel rispetto della natura, degli animali e del paesaggio; la promozione di stili di vita etici e sostenibili.

La Federazione – è stato spiegato durante la conferenza stampa – non è un organismo "chiuso": sono invitate ad aderire tutte le associazioni ambientaliste e animaliste presenti sul territorio. L'adesione è aperta ovviamente anche alle persone fisiche. "Siamo certi – conclude Michela Vittoria Brambilla – di interpretare le istanze di una larga maggioranza di italiani che condivide la nostra sensibilità per questi temi e la cui voce, finora, è stata troppo spesso sovrastata da quella di lobby potenti e rumorose".

"Salutiamo la nascita della Federazione per i Diritti degli Animali – ha commentato Fulvio Mamone, presidente di LIPU- Birdlife Italia - con favore e attenzione e abbiamo anche deciso di rispondere positivamente, per parte nostra, all'appello che la Federazione lancia al mondo ambientalista: cioè di ritrovarsi assieme, pur nelle diverse culture che rappresentiamo, in un "patto di scopo" che veda una serie di possibili iniziative come quelle per la tutela della fauna, la lotta al bracconaggio, la conservazione della biodiversità, il rilancio delle aree protette".

E'ora di cambiare. Insieme è più facile.
"Più forti perché uniti come elefanti, più capaci di guardare avanti come aquile, più veloci e incisivi come manguste", afferma il presidente della Lav, Gianluca Felicetti. "Con la nascita della Federazione Italiana Associazioni per i Diritti degli Animali e l'Ambiente, tutte le persone che in questi anni hanno firmato una nostra petizione, hanno sostenuto una nostra campagna, hanno cambiato una scelta di consumi, tutti quelli che - e sono la stragrande maggioranza dell'opinione pubblica – si sono sentiti vicini al rifiuto della violenza nei confronti degli altri esseri viventi, hanno una voce più forte. In tanti negli anni – prosegue - ci hanno chiesto più unità di iniziative e di intenti con associazioni sorelle e cugine. Negli ultimi anni già diverse azioni sono state realizzate, ora la Federazione, con questo lancio e le adesioni che arriveranno, non permetterà più ad Istituzioni, politica e media di eludere la volontà di avere un Paese più vivibile e accogliente per tutti i viventi".

(dal blog animali e animali )

Macachi: MANIFESTAZIONE CONTRO HARLAN


sabato 31 marzo 2012 dalle 11 fino alle 14


davanti ai cancelli di HARLAN, via Enrico Fermi 8, Correzzana - Monza e Brianza



HARLAN: I macachi NON sono salvi e la quarantena sta per finire.
Nonostante le belle parole e gli articoli usciti, ad oggi NESSUNO è riuscito a salvare i 104 macachi detenuti all'interno della multinazionale HARLAN, dedita all'allevamento e sperimentazione animale con ben 3 sedi in Italia.

Vi aspettiamo numerosi, con scritte e striscioni il giorno sabato 31 marzo davanti ai cancelli di Harlan
(Via Enrico fermi, 8 - Correzzana - Monza e Brianza), alle ore 11,00.

FRECCIA 45


urgenza macachi: da Torino bus per Harlan

sabato 31 marzo ritrovo corso Giulio Cesare davanti al parcheggio Auchan ore 7.30

si parte per Harlan ( Correzzana,Monza)

per quelli del vercellese biellese e valle d'aosta ritrovo a Santhià casello autostradale ore 8.30

I nostri amici macachi hanno bisogno di noi. Finisce la quarantena e rischiano di partire per il non ritorno: morte sicura nei laboratori di vivisezione.

Facciamo sentire la nostra voce forte e chiara come sempre sappiamo fare i nostri colleghi animalisti hanno bisogno del nostro aiuto.

avanti tuttaaaaaaaaaaaaaaa : gruppo torino nord-ovest

giovedì 22 marzo 2012

Greenpeace e Rio Mare


Rio Mare è la scatoletta più consumata dagli italiani, ma pochi sanno che, per pescare il suo tonno, vengono utilizzati metodi di pesca distruttivi. La pesca con i FAD, ovvero quegli oggetti galleggianti utilizzati per concentrare i pesci, causa non solo la cattura di esemplari giovani di tonno, ma di numerosi altri animali marini, tra cui specie in pericolo, come squali e tartarughe.

Rio Mare si è impegnato a usare tonno pescato con metodi sostenibili (quali canna o reti senza FAD) solo nel 45% dei suoi prodotti. Ma una "qualità responsabile" a metà non esiste. Scrivi all'amministratore delegato di Bolton Alimentari, l'azienda che produce le scatolette Rio Mare, e chiedigli di adottare gli stessi standard per il 100% dei suoi prodotti. Più di 28 mila cyberattivisti come te gli hanno già scritto. Bolton sta rispondendo a tutti ma il suo non è un vero impegno a utilizzare solo metodi di pesca sostenibili: lascia aperta la porta ai FAD. Deve smettere subito!

La terza edizione della nostra classifica "Rompiscatole" dimostra che, quando sono i consumatori a chiederlo, le aziende sanno muoversi verso la sostenibilità. Aiutaci a fare pressione sul più grande marchio italiano. Con la tua e-mail puoi convincerlo a cambiare in un click.

Altre aziende l'hanno già fatto. Che cosa aspetta Rio Mare?

Giorgia Monti, Responsabile campagna Mare Greenpeace Italia

SCRIVI A RIO MARE

Precisazione di BoltonAlimentari (Rio Mare) sulla “Classifica Rompiscatole” di Greenpeace

Bolton Alimentari:

- si è impegnata ad utilizzare il 45% di tonno pescato con metodi sostenibili entro il 2013

- a gennaio di quest'anno, ha esteso l'obiettivo al 100% di tonno proveniente da pesca con metodi sostenibili entro il 2017.

Da sempre impegnata nella tutela della sostenibilità del tonno, come testimonia l'adesione ormai ventennale al programma Dolphin Safe, Bolton Alimentari è tra i fondatori, nel 2009, della ISSF (International Seafood Foundation /iss-foundation.org) alla quale oggi aderisce il 70% dell'industria conserviera mondiale del tonno. ISSF è una organizzazione no-profit che ha come obiettivi la sostenibilità della pesca del tonno, la riduzione della pesca accidentale e la salvaguardia dell'ecosistema marino. ISSF ha come membri i più autorevoli scienziati e biologi marini e il World Wild Fund for Nature (WWF).

Tramite ISSF Bolton Alimentari partecipa al più grande progetto di ricerca scientifica volto a rendere più sostenibili le attuali tecniche di pesca del tonno, il progetto "Major Tuna Conservation", a cui partecipano WWF, Birdlife International, NOAA (National Oceanic Atmospheric Administration), RFMO (Regional Fisheries Management Organisations), con il patrocinio della FAO.

La pesca sostenibile è la principale area in cui Bolton Alimentari si è impegnata attraverso il progetto di Corporate Social Responsability "Qualità Responsabile", lanciato nel 2011 con la pubblicazione del primo report di sostenibilità, che vede impegnata l'azienda anche nelle aree della tutela dell'ambiente, selezione, analisi e controlli delle materie prime, tracciabilità, nutrizione e benessere, rispetto delle persone.

Infine, l'azienda sta attualmente implementando ulteriori iniziative, tra le quali:

- il vincolo, per tutti i fornitori, al rispetto della "Tuna Policy Bolton Alimentari 2011-2013" per una pesca sostenibile, che prevede tra l'altro: divieto di utilizzare tonno pescato da Long Liner, divieto allo "shark finning"; divieto di approvvigionamento da società con barche iscritte nelle liste IUU - Illegal, unreported and unregulated fishing (pesca pirata), certificazione Dolphin Safe.

- diversificazione dei metodi di pesca utilizzati, quali il progetto Pole&Line (metodo di pesca a canna) promosso da Bolton Alimentari alle Isole Solomon, come fonte alternativa di approvvigionamento per i prodotti di Bolton Alimentari.

Bolton Alimentari è aperta ad un dialogo costruttivo tra tutti gli attori del sistema per un progresso realmente sostenibile.

( 20 marzo 2012 )