di Roberta Ragni * ( www.greenme.it )
L'Italia è il primo
produttore di carne di coniglio in Europa e il secondo a livello mondiale. Secondo FAOstat nel
nostro Paese vengono macellati approssimativamente 175 milioni di conigli
macellati ogni anno. Circa il 99% di questi animali viene allevato in gabbie di batteria: un metodo crudele e
primitivo che priva l'animale della sua libertà e della possibilità di
esprimere qualsiasi comportamento naturale.
Eppure i conigli sono animali sociali che, in
condizioni naturali, vivono in gruppi, scavano tane per nascondersi e allevare
i loro piccoli. Si muovono per lo più correndo o facendo balzi che possono
arrivare fino ad 1 metro di altezza. Sfortunatamente, l'allevamento intensivo
li confina in gabbie spoglie e squallide, dove milioni di animali vedono la
loro breve vita consumarsi in spazi inferiori ad un foglio A4.
LA MACABRA TESTIMONIANZA DI
CHI HA VISTO - Nell'estate di quest'anno, come avevamo anticipato su greenMe.it
la settimana scorsa, gli operatori di CIWF hanno potuto osservare le estreme
sofferenze nei conigli in gabbia nel nostro Paese. Tutto l'orrore di quanto
scoperto è nelle parole di uno di loro:
"I conigli e le loro
madri erano così stressati da strapparsi il pelo da soli, lasciandosi la pelle
viva. Perché? Probabilmente perché avevano passato tutta la vita prigionieri in
gabbia, senza mai riuscire fare un salto, la cosa più naturale per loro. Alcuni
allevatori producevano più conigli di quelli che avrebbero potuto allevare. Le
genetiche di cui si servono, infatti, producono solo super fattrici, femmine
che partoriscono nidiate così numerose da non riuscire ad allattare tutti i
piccoli. In questi casi 6 coniglietti su 16 vengono abbattuti immediatamente
alla nascita. Tutti questi animali, compresi le madri, sono di fatto delle
macchine, che per non rompersi hanno bisogno di manutenzione. Una manutenzione
chiamata medicine. E' solo infatti grazie ad un flusso costante di antibiotici
e farmaci che i conigli vengono tenuti in vita, senza per questo però diminuire
il dolore e la sofferenza degli animali".
UNA VITA SENZA SALTARE -
Animali ammassati, luoghi sudici, accumuli di escrementi e pelo sotto le gabbie,
aria irrespirabile, massiccio uso di farmaci, inclusi antibiotici, a titolo
preventivo, conigli morti abbandonati a decomporsi sui pavimenti. Ecco la
realtà che nessuno vuole farvi vedere.
E LA LEGGE CHE DICE? - In
Europa non esiste nessuna legge specifica di protezione dei conigli negli
allevamenti e l'Italia, a differenza di altri paesi, non ha legiferato in
merito a livello nazionale. Solo recentemente il Ministero della Salute ha
pubblicato delle linee guida facoltative, peraltro insufficienti a garantire il
benessere dei conigli, proprio perché non prendono neanche in considerazione
sistemi alternativi all'allevamento in gabbia.
Nonostante la lacuna
normativa, le condizioni che CIWF ha documentato negli allevamenti italiani
sono in evidente contraddizione con alcune disposizioni del Decr. Legisl.
146/2001 per la protezione degli animali negli allevamenti, a cominciare
dall'art. 2,1,a, secondo cui "Il proprietario o il custode ovvero il
detentore deve adottare misure adeguate per garantire il benessere dei propri
animali e affinché non vengano loro provocati dolore, sofferenze o lesioni
inutili".
LA PETIZIONE DA FIRMARE PER
DIRE BASTA - Annamaria Pisapia, Direttrice CIWF Italia, conclude:
"È tempo di dire basta
agli animali in gabbia. L'era delle gabbie deve finire. Esse non sono più
tollerabili come sistema di allevamento in un secolo come il ventunesimo, in
cui gli animali sono oramai riconosciuti come esseri senzienti, capaci come noi
di provare gioia e disappunto, piacere e dolore. Ogni anno, centinaia di
milioni di conigli in Europa (di cui il 53% nel nostro paese) soffrono per
tutta la loro breve vita nelle gabbie di batteria. Questo deve finire al più
presto. Come CIWF invitiamo i cittadini italiani a firmare e diffondere la
petizione rivolta al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, competente per il
benessere animale, ai membri del Consiglio dell'Agricoltura UE e al Parlamento
europeo, per chiedere l'introduzione del divieto totale di allevare conigli in
gabbia".
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21 Ottobre 2014
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