Tutti gli
animali, dentro e fuori dai circhi, andrebbero tutelati e trattati con
rispetto. Con la bocciatura del nostro emendamento al Decreto Cultura, con il
quale chiedevamo di azzerare i contributi statali nei confronti di coloro i
quali esercitano attività circense utilizzando animali, è stata avallata la
linea del sostegno nei confronti di chi troppo spesso tiene gli animali in
condizioni disumane, al limite della tortura. Il grado di civiltà di un paese
si evince anche da battaglie, solo apparentemente marginali, come questa. E
oggi, con il "no" di Pd e Pdl al nostro emendamento, questo Governo
ha dimostrato ancora una volta il suo stampo reazionario.
Nel 2012 lo
Stato ha destinato ai circhi circa 3 milioni e 400 mila euro. Di questa cifra,
più di 250 mila euro sono stati assegnati a circhi condannati per reati contro
gli animali o che hanno violato le normative statali e sovranazionali in
materia di protezione degli animali.
Al momento non esiste ancora una normativa
che regolamenti l'attività degli animali all'interno del circo. Cultura vuol
dire anche questo: sopprimere ogni forma di ingiusta barbarie perpetrata contro
esseri innocenti. Concepire in un senso innovativo gli spettacoli circensi è
possibile. Basti pensare alle numerose compagnie che pongono l'uomo al centro
delle esibizioni e che puntano sulla valorizzazione e la bravura dei
giocolieri, trapezisti, clown, comici, mimi, contorsionisti.
scritto da Movimento 5 Stelle Camera
News, 3 ottobre 2013
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