di Marinella Robba
La sensibilità animalista si sta diffondendo a macchia d’olio nella nostra società. E’ un dato di fatto dimostrato dall’inserimento di programmi e rubriche dedicate ai nostri amici con le zampe nei palinsesti televisivi e nei TG.
Certo la nostra società è ancora lontana dall’affrontare gravi problematiche come la vivisezione, ma stiamo cominciando a prendere coscienza del fatto che gli animali hanno necessità che non possiamo ignorare. Negli ultimi decenni la ricerca del profitto a tutti i costi ci ha indotti a trattarli come merce. Negli allevamenti i vitelli, strappati nei primi giorni di vita alle madri, vengono tenuti in vita per pochi mesi in condizioni di sofferenza e poi uccisi.
Gli agnelli e i capretti vengono sgozzati e lasciati morire lentamente per dissanguamento. I pulcini maschi, che ovviamente non servono per la produzione di uova, vengono triturati vivi e utilizzati per produrre mangimi. Qualsiasi tipo di sfruttamento implica sempre, oltre alla sofferenza dell’animale utilizzato, anche il triste destino dell’essere che non serve e che viene eliminato senza troppi scrupoli, provocando sofferenza. Proprio per questa ragione noi vegani non utilizziamo prodotti di origine animale, né per nutrirci né per vestirci. Oltre a tutti i tipi di carne, pesce, molluschi e crostacei, evitiamo di consumare uova, latte, formaggi e miele. Non solo. Non acquistiamo capi di abbigliamento e accessori in pelle, pelliccia o lana.
La tosatura, infatti, è tutt’altro che indolore per le pecore e le capre, che vengono trattate in modo rude e ferite. Ormai queste informazioni stanno diventando di dominio pubblico e in alcuni ambienti sta iniziando una presa di coscienza in tal senso. Noto con piacere, infatti, come stia emergendo una nuova “sensibilità animalista” all’interno del mondo cattolico.
Esistono associazioni e movimenti attenti alle sofferenze degli animali. Mi riferisco, in particolare, a due realtà di cui sono venuta a conoscenza (ma sicuramente non sono le uniche): l’Associazione Cattolici Vegetariani e il movimento dei Ricostruttori nella Preghiera, fondato dal gesuita Gian Vittorio Cappelletto. Recentemente ho avuto occasione di confrontarmi con uno dei sacerdoti del movimento dei Ricostruttori, il quale ha confermato la mia impressione. La recente dottrina teologica sta ponendo sempre più attenzione al Creato nel suo complesso. Ho espresso al sacerdote una domanda che da tempo mi sta a cuore: “cosa pensa dell’uccisione degli agnelli che ogni anno viene perpetrata in occasione della Pasqua?”. Il sacerdote mi ha risposto: “personalmente ritengo che Gesù offrendosi come il vero Agnello Pasquale e realizzando la sua presenza eucaristica nel segno del pane e del vino renda superflua un’usanza di questo tipo, che non mi sembra in sintonia con il suo messaggio di pace”.
link di approfondimento:
Video “Earthlings” (immagini forti)
http://video.google.com/videoplay?docid=7014142368277769502
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