L’atroce pratica ha visto l’Unione europea aprire una
procedura d’infrazione nei confronti italiani, che ora rischiano una multa. Per
i deputati M5S, intervenuti nella conferenza stampa LIPU oggi alla Camera,
bisogna intervenire sulla Legge Europea per mettere la parola fine a questo
abuso nell’attività venatoria.
“La nostra presenza oggi era necessaria per ribadire
ancora una volta il nostro sostegno alla battaglia per vietare l’utilizzo dei
richiami vivi per l’attività venatoria nel nostro Paese”. Lo dichiarano i
deputati M5S della Commissione Agricoltura Chiara Gagnarli e Giuseppe L’Abbate,
a margine della conferenza stampa organizzata dalla LIPU (Lega Italiana
Protezione Uccelli) presso la Camera dei Deputati. “Questa è una battaglia di
civiltà che, nel corso di questi mesi, ci ha visto spesso Don Chisciotte
solitari in Parlamento ma che non ci stancheremo di portare avanti. Specie dopo
l’apertura ufficiale della procedura d’infrazione da parte dell’Europa il 20
febbraio scorso”.
Durante la conferenza stampa LIPU, oltre alla
petizione dell’associazione animalista, è stato presentato il testo di un
emendamento alla Legge europea bis (calendarizzata alla camera per fine aprile)
che affronta proprio il problema dei richiami vivi, all’articolo 13. “Un emendamento
che sosterremo – dichiarano Chiara Gagnarli e Giuseppe L’Abbate (M5S) – e che
di sicuro andrà nella stessa direzione di quello che abbiamo già presentato e
difeso sia in Commissione Agricoltura sia in Commissione Politiche europee.
Purtroppo, però, il nostro emendamento ci è stato rigettato senza appello da
tutti gli altri gruppi politici, Partito Democratico in testa, nonostante
avessimo inviato una lettera di appello alla sottoscrizione. L’obiettivo,
ovviamente, è duplice: risolvere il caso aperto in Europa, che può costarci
anche una eventuale multa, e mettere fine in maniera inappellabile all’atroce
ed anacronistica pratica dei richiami vivi in Italia”.
Sul tema il MoVimento 5 Stelle ha presentato anche una
proposta di legge e diverse atti parlamentari che sottolineano la brutalità di
questa pratica venatoria, specie in un contesto come quello attuale, in cui il
richiamo di un uccello può essere ricreato attraverso un semplice cellulare.
“Rinchiudere degli esseri viventi in gabbie strettissime – concludono L’Abbate
e Gagnarli (M5S) – senza dare loro la possibilità di volare e creando dei danni
irreversibili al loro sistema neurologico è ingiustificabile oggi. Le
alternative esistono e sono praticate anche in molte regioni d’Italia. Mettiamo
la parola fine agli abusi”.
da www.cosmopolismedia.it
8 aprile 2014
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